giovedì 24 luglio 2014

Aggiornamenti per i più curiosi

In un giorno di pioggia fra tanti, Mamma è sgattaiolata via da Villa Delirio e ha trovato per qualche minuto una connessione a internet.
Perché quest'anno a Villa Delirio è un po' fuori dal mondo con il telefono isolato, senza internet e la televisione a singhiozzo. Mamma ha sentito un pochino la nostalgia del suo blog e del piacere delle chiacchiere in una cornetta, ma è riuscita egregiamente a sopravvivere alle privazioni tecnologiche, grazie al piacere delle chiacchiere dal vivo e gli enormi progressi con il suo tedesco, esercitato con una  teutonica venuta apposta per l'occasione.

Una Villa Delirio silenziosa e grigia, in un'estate che sa già di settembre, senza sudare e senza vespe da cui scappare non è una Villa Delirio che si rispetti.
E soprattutto una Villa Delirio senza delirio, non si può proprio concepire.
Mamma e i nonni campagnoli aspettano con ansia la prossima settimana, quando Sua Sorilla si unirà  con i cuginetti alla combriccola, e Brontolo scenderà dalla crucconia per le ferie.

A quel punto, non resterà altro che aspettare il sole.

domenica 6 luglio 2014

Qui non si scherza niente

Come ultima cosa prima della partenza per le vacanze, Mamma ha sbrigato con Brontolo una piccola commissione.
Aveva notato la macchina rigata settimane orsono, dopo la litigata con la signora che vive di sotto: magicamente l'indomani erano comparsi due graffi profondi e accaniti sul musetto della macchina, e a lungo si sono domandati come reagire allo sfregio.
"Le buchiamo la bicicletta?" aveva proposto lei alludendo all'unica sospettata plausibile.
"Le allentiamo i freni della bici col cacciavite?" aveva osato lui.
"Perché non le incendiate lo zerbino?" aveva suggerito il collega russo.

Dopo aver attentamente vagliato tutti gli aspetti delle opzioni a loro disposizione, alla fine hanno optato per la soluzione più legalmente accettabile: la denuncia contro ignoti.
E tanto per far sapere alla gentile signora che i brambillen non subiscono in silenzio, hanno appeso il verbale nella bacheca del palazzo.
Ma facciamo un passo indietro.

Vanno alla polizia dunque, Mamma e Brontolo, senza troppo pensarci su.
Si presentano alla sede di paese nel breve orario di apertura, e un poliziotto apre una porta di vetro spessa un palmo.
Solo in quel momento Mamma inizia a pensare che avrebbero dovuto preparasi per l'evento, e una sudarella fastidiosa le solletica la schiena.
E se qualcuno si domanda "preparati per cosa?", è perchè non ha mai visto un poliziotto vero.
Che per essere vero, per prima cosa deve essere tedesco, naturalmente.
Perché basta guardarlo e già inizi a sentirti lo stomaco sottosopra.
Perché i suoi capelli biondi a spazzola e la mascella squadrata non potrebbero che appartenere ad un poliziotto tedesco.
E perché sotto al suo gelido sguardo azzurro, impassibile e indecifrabile, inizi a far mente locale a tutte le infrazioni che potresti aver commesso solamente entrando in commissariato e dicendo buon giorno, e tremi.
Dopo una serie di STRAFANZAIGHE, FERSICHERUNG e sturmtruppen vari, capisci che qui non c'è niente da star tranquilli, e non vedi l'ora di poter correre in gabinetto.

Alla fine i brambillen sono usciti sani e salvi dall'incontro con la Polizei, e Mamma, uscendo, ha persino esagerato: lo ha salutato con un sorriso.
Il gendarme non ha battuto ciglio, con la mascella serrata e lo stemma Polizei tatuato in ogni zona degli abiti si è dileguato nel buio dell'ufficio, lasciandola sola con il suo sorriso ma molto sollevata.
Ora spera solo di non doverlo mai incontrare in altre occasioni... perché qui, con la Polizei, non si scherza niente!

mercoledì 2 luglio 2014