domenica 21 dicembre 2014

Colazione

Le candele accese, una per ogni settimana di avvento, bruciacchiano la punta degli aghi di pino che le circondano, in un bel centrotavola natalizio.
Quell'odore un po' di resina un po' di fumo accompagna ogni pasto da tre settimane a questa parte.
Le luci sono spente ed è ancora troppo presto perché il sole possa illuminare bene la stanza, ammesso che riesca a farsi largo fra le nubi gonfie.
L'orologio in cucina ticchetta regolare, mentre qualcuno bussa alle finestre: c'è tanto vento da piegare gli alberi, e fa gonfiare le tende che si agitano al rallentatore fuori dalle finestre della casa di fronte.

Lui la guarda con quell'aria irresistibile e le dice che lei è il suo amore.
Il miele luccica appiccicato alle sue guance fresche di infanzia e gli occhi gli brillano in quella penombra rossastra.
Mamma sorride e sospira, ferma in una bolla di felicità.

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