Le hanno dato appuntamento all'alba.
Alle 7 lei era già lì, dall'altra parte di Milano, ligia al
dictat, e ha scoperto che l'accettazione della clinica apriva soltanto alle 7.30.
"Ma perché mi avete buttato giù dal letto, allora?" ha ringhiato con gli occhi ancora cisposi.
"Così non doveva fare la fila per pagare il ticket"
Oh, bè, se è così Mamma ringrazia.
(Se solo avesse avuto una mitraglietta...)
Era stata strappata ad un sogno in cui aveva appena baciato un amico carino, e la cosa -per quanto strana- poteva avere degli aspetti interessanti. Ma così non ha fatto la fila al ticket (perché i 30 minuti prima dell'apertura, quelli, per la segretaria non contano).
Ha effettuato una risonanza magnetica in un tubo ventilato, e l'aria le ha soffiato per tutto il tempo sulla gola, e mentre cercava di sistemarsi la camiciola per proteggersi da quel vento infernale (prima dell'inizio dell'indagine chiaramente), l'operatore l'ha sgridata due volte perché non doveva muoversi. All'uscita ha compilato il questionario di gradimento e ha scritto peste e corna dell'operatore.
(Ma se avesse avuto una mazza chiodata...)
Ha aspettato un autobus per due volte il tempo massimo indicato, ha attraversato la città in senso inverso ed è tornata a casa.
Aprendo, è stata investita da uno squisito odore di chiuso-dopo-il-sonno l'ha fatta vergognare della propria casa. Senza contare che la stanza più ordinata era il bagnetto, e considerando che -date le dimensioni- è materialmente impossibile infilarci dentro del disordine, questo è un magro successo.
(Se avesse avuto quei tre fra le mani...)
Ha dato appuntamento ad un idraulico simpatico, lo ha pagato (e questo è meno simpatico), ha riordinato la baraonda lasciata dai tre maschi allo stato brado ed è andata all'asilo a prendere il primo figlio.
"Domani la classe gialla apre alle 12" diceva un cartello all'ingresso. Assemblea sindacale. Un'altra!
"E' un nostro diritto cara signora, e ringrazi piuttosto che vi abbiamo avvisato la sera prima", le ha risposto la maestra.
"Bè, se arrivassi a scuola e la trovassi chiusa senza preavviso diventerebbe un sacrosanto diritto pure il mio di picchiarvi, mi creda", ha ribadito una Mamma poco incline a convenevoli.
(E se solo avesse avuto un bazooka...)
Dede ha iniziato a piangere da quando ha sceso le scale dell'asilo e non ha smesso un istante di lagnarsi a gran voce, nemmeno mentre beveva l'acqua senza la quale non poteva più vivere.
(Ah, se solo avesse avuto del bromuro da versare in quell'acqua...)
Altro?
Lasciatemi pensare. Il parcheggio davanti all'asilo di Macco ovviamente non c'era, ha dovuto rinunciare all'appuntamento con le sue amiche per la serata, è stata investita da uno sciame di zanzare bulimiche e ha con rassegnazione annotato che la temperatura del secondogenito sta salendo e salendo ancora.
Forse non c'è altro. A parte la nottata sullo zerbino della camera di Macco, s'intende.
Ed ecco l'aspetto positivo per il mondo intero: in giornate così, ringraziate chi di dovere per non averle mai concesso il porto d'armi.