Ecco si, ce ne siamo andati.
Trasferiti, traslocato, ciao ciao,
più più!
Inizia una nuova vita che ci travolge nel suo flusso vivace, mentre noi ci guardiamo in giro senza riconoscere il paesaggio.
Ma non importa, posso essere trasportata ovunque io.
Sballottata, sradicata, perduta... che importa di me, riesco perfino a trovarlo stimolante!
Quello che importa sono i miei piccoli compagni di viaggio, trascinati in seguito a decisioni più grandi di loro che possono solo subire, ma che non si potevano evitare.
I loro occhi sono sgranati sul futuro che li aspetta e non riescono ad immaginare, e non osano fare domande, rassegnati a non avere appigli.
E' questo che importa: "Quanto mi mancano i miei amici mamma"
E "In quale casa dobbiamo andare?", quando dici un banale
andiamo a casa.
Si, siamo tornati, e devo dire che mi trovo bene anche se a volte la nostalgia mi devasta.
Mi manca la gente, i luoghi, la luce che ci inondava nella casa dalle mille finestre, perfino i supermercati, che sicuramente sono già invasi di
Speculatius alla cannella e babbo natali di cioccolata.
Perfino i vicini di casa!
E l'odore di vernice del nostro appartamento, la classica e tedeschissima muffa in bagno...
Perché non ne ho mai parlato, ma la muffa è una piaga ben nota a chiunque viva in crucconia, dove sono così bravi a fare tutto che pure le finestre sono a prova di spiffero. Ma così tanto a prova di spiffero che ti ammuffisce tutta casa in men che non si dica! (*)
E ora amo stare qui, nella mia città d'infanzia, dove l'aria è così umida da sembrare dolce e l'odore salmastro di certe mattinate mi riporta all'età della scuola. Dove conosco i luoghi, i visi, le tradizioni locali e i modi di dire più sofisticati, e questo mi fa sentire al mio posto.
Ma piango spesso per chi abbiamo lasciato,
in quel paesino sperduto al limitare del bosco,
lontano,
dove siamo stati felici.
(*) E per non rompere il flusso dei ricordi lo scrivo qui, in calce, che in realtà ripensandoci la muffa non mi manca proprio per niente! Ecco, l'ho detto.