"Dede, allontanati da quella finestra"
"E perchè mamma?"
Perchè si.
Perchè era una giornata come tante altre.
Rachele e Sua Sorilla erano state portate a casa della (giovane) Mest ed erano scese in cortile a giocare.
Sono passati quei trent'anni, gli zii pugliesi vivevano ancora nelle Marche e i ricordi sono ormai parecchio sfumati: non è rimasto nemmeno un nome o un viso, di quel gruppo di bambini che si incontrava tutti i giorni a correre sotto i palazzi dove abitavano.
Era un pomeriggio come tanti, e i bambini si tiravano addosso quelle spighe speciali di erbaccia che ti dicono esattamente quanti figli avrai da grande, se ti rimangono appesi alla maglietta.
Un gattino miagolava da qualche parte.
Rachele strappava via spighe in quantità, finchè una non le rimase attaccata alla mano.
I ricordi svaniscono, ma quel bruco gigante che si era nascosto fra le piante e non si staccava dalla sua mano di bambina è indelebile e nitido come fosse successo ieri.
Strani percorsi fanno i ricordi.
Il gattino miagolava mentre Rachele inorridiva per l'accaduto.
"Giochiamo a fulmine!", gridava qualcuno.
E poi "Giochiamo a nascondino!", e qualcuno si ribellava, si litigava, mentre il gattino miagolava ancora.
Corse sotto il sole a perdifiato, gruppi e faide si schieravano gli uni contro altri, qualche mamma che chiamava dal terrazzo, e il gattino che insisteva a miagolare.
Ma che noia questo gattino! Vado a vedere, deve essere appena nato pensa Rachele allontanandosi dal gruppo.
E fra l'erba alta, al limitare del campo abbandonato, un bambino raggomitolato piangeva sommesso in una pozza di sangue.
Tutto quello che segue è un ricordo perfetto, senza volti e nomi eccetto uno, ricco di dettagli.
"Amici, aiuto, correte qui!" grida Rachele. "C'è un bambino caduto dal terrazzo!"
"Andiamo a suonare ai citofoni di questa scala del palazzo" propone un'amichetta riconoscendo il bimbo.
Le due bambine suonano alla porta del primo piano e una signora col grembiule e i capelli raccolti apre sorridendo. Un viso tondo, capelli castani e ricci, Mamma lo ricorda perfettamente.
Fra poco non sorriderà più. Chissà se si metterà a gridare? pensa Rachele, propensa alle sceneggiate drammatiche.
Il grembiule è a sfondo chiaro, ha tanti fiorellini.
"Signora! sua figlio è caduto dal primo piano" dice concitata l'amica.
Per forza che è caduto dal primo piano, abita al primo piano! Doveva dire dal terrazzo, pensa Rachele infastidita dall'ovvietà della frase. E aggiunge "L'ho trovato io!"
La giovane madre grida "Luca!" e corre di sotto lasciando la porta aperta.
Non mi ha nemmeno ringraziata che l'ho trovato! Pensa ancora Rachele, notando che la signora non aveva chiuso la porta.
La donna col grembiule a fiori corre dal figlio che ancora miagola nel sangue, lo prende in braccio, lo stringe a sé cullandolo avanti e indietro, dicendogli che adesso che c'è la mamma andrà tutto bene.
Si sta sporcando tutta di sangue... nota ancora Rachele.
Ma perchè gli dice che va tutto bene, se non è vero?
"L'avevo lasciato sul terrazzo, stava giocando col cane e io stavo dando l'aspirapolvere dentro. Deve essere salito sulla sedia" si giustifica lei con gli occhi dilatati dalla paura.
Arriva l'ambulanza, se li porta via, i bambini vanno a bere dell'acqua dal rubinetto per calmarsi dagli eventi, Rachele sente ancora le gambe che tremano.
L'acqua del rubinetto è inquinata, ma questo è un caso speciale e si può bere lo stesso. Mamma lo capirà e mi dirà che sono stata brava.
Il gattino non miagola più.
Che brutta storia.
RispondiEliminaCredo gli abbiano dato due punti sulla fronte. Non si è fatto altro! :)
Eliminaper fortuna! e povera mamma indaffarata.
RispondiEliminameno male che abitavano al primo piano!!
RispondiEliminaOh mamma che paura. Meno male che non e' successo nulla di grave.
RispondiEliminaUh, cavolo! W il piano terra!
RispondiEliminaChe brutta avventura!!! Poteva andare moooooolto peggio e capisco il tuo terrore nel vedere i tuoi figli in prossimità di una ringhiera di un terrazzo... :-(
RispondiEliminaOddio povero piccolo... ma è andato tutto bene alla fine, vero?????!
RispondiEliminaMi sono commossa a leggere il tuo post, solo una mamma puo' capire quanto pesante possa essere la situazione che ha vissuto quella signora...
RispondiEliminaAnche io ho il terrore delle finestre...e non ho mai visto cadere alcuno, x fortuna
RispondiEliminaOddio che esperienza!!!
RispondiEliminaIo ho il terrore delle finestre comunque, anche senza aver mai visto nessuno!!