"E adesso dove andiamo mamma?" chiedono i due mangia-patate alla fine di un' abbuffata di Kartoffel in una birreria tipica.
"Adesso andiamo a vedere una nuova città!" risponde allegra lei, dopo aver passato la domenica mattina a spulciare la lista delle sagre paesane.
"Ah si?" chiede Brontolo con un tono di voce che ricorda quasi perfettamente Homer Simpson.
"Si" risponde lei accendendo il navigatore in macchina.
I quattro partono verso la meta imposta, con un entusiasmo che si può soltanto immaginare.
"Eccoci qui! parcheggiamo, c'è la festa laggiù al chiostro, che bello!" dice lei dopo quaranta minuti di strada, scaricando sul passeggino di emergenza un fardellino addormentato e un altro che desidera solo fare pipì.
Il posto è favoloso: un'abbazia del 1100 circondata da mura del 1400, e tante casette in stile alsaziano dalle finestre azzurre, rosse e gialle che si ergono nella piazza non asfaltata. Gli stand della fiera hanno prodotti tipici: Flammkuchen, panini coi wurstel, vino, dolci ungheresi, e si trova anche uno stand di miele con un alveare intero all'aria aperta che ti svolazza fra i capelli. "Tranquilla, fa freddo, se non le disturbi non ti fanno niente" le ha probabilmente detto il ragazzo della bancarella mentre lei saltava all'indietro terrorizzata. Ma non fidandosi ancora del suo quasi perfetto tedesco, nel dubbio remoto di aver capito male, Mamma si è data alla macchia.
"Dede, vieni qui, saliamo questa scaletta di legno e andiamo sulla cinta muraria. Papà resta qui con Macco" dice Mamma carica di aspettative.
Dede è accovacciato per terra e cerca insetti. Riottoso segue la madre, inginocchiandosi ad ogni ciuffo d'erba per scovare forme di vita strisciante.
"Dede, insomma, non puoi fermarti in continuazione!"
"Ma mamma..."
"Lascia stare quei vermi e vieni a vedere che posto stupendo" dice lei sperando di contagiare il figlio col suo entusiasmo.
"Vermi?! Ma qui c'era un porcellone di terra grossissimo, non era un verme" piagucola lui offeso.
Nuova sosta.
"Ancora? Basta con gli insetti, ti prego!"
"Ma questa è una splendida bella di giorno, non vedi? Non è un insetto", dice lui mentre sale la scaletta, frugando fra le tegole del tetto vicino.
Quelle tipiche tegole piatte, su un tetto così appuntito e così squisitamente nordico. Ma non trovandosi alcun essere animato fra esse, la cosa pare aver entusiasmato soltanto Mamma.
"Macco, ti sei svegliato" dice lei al suo ritorno, vedendo il piccolo in piedi vicino al padre con lo sguardo ancora assonnato. "Hai visto che bel posto amore?"
"Mamma, io ho solo fame" risponde lui musone.
"Brontolo, ma hai visto che bello qui? ti piace?"
"Bello. Possiamo andare a casa adesso?"
Alla fine del pomeriggio Mamma ha girato in lungo e in largo quel patrimonio dell'Unesco e ha scattato decine di foto.
Dede ha trovato tre enormi lumache senza guscio e un rospo morto.
Macco ha avuto il suo dolce con la cannella, e Brontolo è riuscito a tornare a casa prima delle 18.
La domenica dei brambillen ha riservato a ciascuno la sua piccola dose di felicità.
A Maulbronn fu ambientato un racconto di Hesse sui tormenti di un collegiale, se ricordo bene... peccato che non pubblichi le foto!
RispondiEliminaNon lo sapevo! Ho letto che nella chiesa sono state fatte delle riprese del nome della rosa però!
EliminaCara Rachele, come mi ci rivedo nel tuo racconto: io che programmo le nostre domeniche in giro sempre stracarica di aspettative, maritino che non vedo l'ora che arrivi il momento di rientrare a casa per buttarsi sul divano+tv e michy che pensa solo a quando mangerà qualcosa di buono;-)))
RispondiEliminaps: metti qualche fotina!!!
Messe le foto sulla pagina fb! :)
EliminaMi sembra di vedermi mentre la domenica mattina sfoglio il giornale in cerca di qualche genialata dove passare il pomeriggio! Nella maggior parte dei casi però vengo boicottata!!!
RispondiEliminaIo a Milano nemmeno ci provavo più... ma qui ho una carica "visitativa" molto più forte e mi impongo senza possibilità di veto!
EliminaScusami ma il rospo spiaccicato e le tre lumacone senza guscio non possono essere paragonate a un vetusto monastero del 1100. Potevi affascinare la creatura con l'idea che l'abbazia fosse piene di ragnatele e magari qualche fantasma col parruccone. Ma pure tu, dai ;-)!!!
RispondiEliminaIl rospo poveraccio non era nemmeno spiaccicato, era un rospone enorme tutto da osservare morto chissà perchè! ci credo che 4 pietre in bilico non hanno lo stesso fascino...
EliminaCosa aggiungere al tuo racconto?!
RispondiEliminaChe da sempre, in giro per mete bellissime, è necessario fare tappa dal gelataio più vicino? al bar per le patatine o la bibita?
Che ogni gita porta con sè implicitamente il patto che ad un certo punto si farà merenda? Che si passerà al parco giochi cittadino?
Ora i miei figli sono grandi, ma quando il mio primogenito aveva 3 anni, abbiamo passato un pomeriggio al parco giochi di Spoleto (bellissimo per altro), perchè non ne voleva sapere di camminare!
Cosa vuoi,la cultura ha sempre un prezzo! ;D
E' bello tornare di nuovo a leggerti!
RispondiEliminaeccomi finalmente!
RispondiEliminadopo mesi di latitanza è bello tornare quì e leggere i tuoi racconti familiari!
ci sono età dove monumenti, paesaggi non vengono osservati , presi in considerazione.....ricordo che a 17 anni, quindi già grandina andai a parigi con la scuola....bella sì...ma non ricordo molto
e perchè? avevo preso una cotta per un ragazzo che non mi filava, pensa che per stare vicino a lui mi sono persa tutti i castelli della loira!
c'è un tempo per ogni cosa !
un bacio♥
Anche io mi sento spesso boicottata nel week end.
RispondiEliminaMa che c'hanno sti uomini? Pigri!