Con loro anche Sua-Sorilla è scesa dalle brume del nord, e tutti insieme sono ospiti dei nonni a Villa Delirio.
Il felice termine è stato coniato da Brontolo, in combutta con un ansiogeno cognato, in una giornata estiva particolarmente movimentata, e da allora è rimasto negli annali.
A Villa Delirio bisogna stare attenti a come ci si muove, perchè in ogni stanza trovi sempre qualcuno che sta dormendo.
A Villa Delirio si pranza non prima delle 14 e non si cena prima delle 21.30, e comunque mai tutti seduti contemporaneamente.
A Villa Delirio mentre mangi c'è sempre qualcuno che sparecchia, e mentre sparecchi c'è sempre qualcuno che apparecchia nuovamente, perchè non ti eri accorto che mancava all'appello e non lo avevi aspettato per mangiare.
A Villa Delirio ci sono sempre un paio di bambini in lacrime o un paio di genitori urlanti.
Da Villa Delirio tutti vorrebbero scappare, ma tutti vi rimangono ipnoticamente invischiati, immancabilmente in ogni periodo di vacanza.
I sospetti sulle sue uscite sono ormai diventati una certezza: Nonna Tonia si rifugia al supermercato per la semplice necessità di non essere costretta a Villa Delirio; non importa cosa si compri, l'importante è uscire!
Ma i pupi sono contenti, sono nel loro ambiente, loro.
Più c'è chiasso, più ne creano. Più si litiga, più fanno dispetti. Più si piange, più si picchiano.
E in questo marasma di castighi, sculacciate e punizioni sparse generosamente a destra e a manca, non si dorme mai nè ci si riposa un istante; ma si ritorna sempre.
Al di là dell'affetto per i propri cari, ci deve essere del forte masochismo che alberga in ciascuno di noi...
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