Click.
Ore 10.00, Mamma chiama Brontolo al cellulare: “Ciao, dove
sei?”
“Sono quasi arrivato al lavoro”
“Addirittura! Tutto questo tempo?”
“Eh si, sono dovuto andare dalla zia a fare colazione. A
casa non c’era un tubo”
“Ah ecco. E tu impieghi un’ora e mezza per fare colazione
dalla zia?”
“Bè, come facevo a far colazione, scusa?”
“Che ne so, magari al bar dell’università?”
“Ma lì ho mangiato di tutto, la zia mi ha preparato anche le
pesche” (e conoscendo la zia in questione deve avergliele pelate, tagliate a
tocchetti e servite in modo coreografico, magari con qualche amaretto
sbriciolato sopra)
“Caro Brontolo, in tutta confidenza, ti svelerò un segreto:
i supermercati, quel mondo misterioso… sono aperti anche agli uomini, sai?”
Se mi fosse mai venuto il dubbio che quel tesoro di marito
soffra di nostalgia quando ci chiede di tornare un po’ a Milano con lui, stamattina
devo ammettere che ha gettato una nuova luce sulle sue motivazioni.
Mica bello stare da solo e a digiuno!
RispondiEliminaPor fiè (come si dice a Milano per "povero figlio"), vero?
EliminaMa a Milano non ci sono quei gruppi di giovani volontari che portano la spesa a casa ai vecchietti?
RispondiElimina;-)
TittiBoop
Giovani ventitreenni come te, intendi? ;)
EliminaMa vogliamo parlare della produttività: 1 ora e mezza per una colazione mattutina!? ;)
RispondiEliminaQuesto sì che è slow job!
E sapessi quanto brontola quando siamo a Milano e tarda in ufficio di 5 minuti a causa nostra!!
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