mercoledì 10 agosto 2016

Istantanea da Villa Delirio

Villa Delirio al suo interno è un open space.
Perchè la nonna Tonia adora gli spazi aperti e non ha voluto confini e ostacoli al suo desiderio di estensione dell'anima.
Ed è anche una casetta dal soffitto a punta, alto oltre i 3 metri, perchè alla nonna non piaceva neppure una limitazione verticale dell'estensione dell'anima.
Ma suddetta nonna non immaginava che esistesse un fenomeno fisico chiamato acustica, e che un domani le si sarebbe inesorabilmente rivoltato contro.

A Villa Delirio c'è sempre nonno Buno che schiaccia una bottiglia, e due bambini che giocano a calcio in casa. Ma poichè la palla è vietata all'interno, si tirano a vicenda una ciabatta.
Dentro Villa Delirio c'è sempre qualche bambino che fa rimbalzare la palla, e qualche genitore che grida di uscire di casa.
A Villa Delirio c'è sempre una coppia di cugini che litiga, un bambino che grida insulti e piange con le vene del collo gonfie, uno che chiede di mangiare il gelato e un altro che vuole giocare con il tablet.
E qualche adulto che distribuisce dinieghi ora all'uno ora all'altro, e nel mentre non disdegna di fare da paciere con i litiganti, urlando per la necessità di essere udito.
La nonna Tonia strilla il nome ora dei nipoti a rotazione per intimare la quiete.
Qualcuno dei genitori perde la calma e minaccia castighi, qualcuno dei bambini pesta i piedi arrabbiato ripetendo che non è giusto.
Che non è stato lui.
Che non ha fatto niente.
Infine è facile capire appieno il senso di un campo minato, con mostri armati di lance nascosti sotto i cuscini del divano o buttati a casaccio per terra a mimetizzarsi sui tappeti.

In tutto questo, un neonato inerme cerca disperatamente di fare il suo pisolino con le braccia all'insù.
Brontolo si domanda ancora come mai questo bambino dorma così poco...