martedì 26 aprile 2016

Stai pure tranquilla

"Non credere che il parto naturale sia molto più sicuro del cesareo, eh? Guarda, la moglie del mio collega ha partorito in fretta, in frettissima. Così in fretta che le è bastata una sola spinta, ma che spinta! Ha detto il mio collega che blablabla… lacerazione… blablabla… emorragia… blablabla… spaventoso… blablabla… lago di sangue…"
E più parla, più si compiace dei dettagli.

No.
Non è la solita vecchietta che sente il dovere morale di terrorizzare la futura partoriente con racconti splatter di tutto ciò che di peggio può accadere in quei momenti.
E' un uomo.
E' giovane, e a tratti intelligente.
E' mio marito.

Ma a breve lo uccido, lo sento.

giovedì 21 aprile 2016

Parliamoci se vuoi...

E poi capita che senti un piedino che punta, il culetto che si sposta, o che ti prenda a testate la vescica con il suo modo leggero di sistemarsi dentro di te.
Con la solita mano sulla pancia e un accenno di sorriso di tenerezza ci parli.
Solo dopo ti accorgi che in realtà non hai proferito parola.
E' buffo!

Ma lui vive lì, nel buio di ciò che sei, e per te è come se potesse sentire il rumore dei sentimenti, il bisbigliare dei tuoi pensieri, l'intensità delle tue emozioni…

E' parte di te, una estensione di te, e non c'è bisogno di parole.

giovedì 14 aprile 2016

E' solo il terzo...

Cari terzi figli,
evitate di leggere questo post per favore, lo dico per la vostra autostima.
O se proprio decidete di leggerlo sappiate che in realtà è tutto un gioco, si, e alla fine mamma e papà hanno voluto bene anche a voi!

Cosa succede quando aspetti il terzo figlio? Il terzo figlio maschio, per giunta.
Inizi rispondendo alle amiche che ti chiedono di cosa hai bisogno.
"Di nulla, figurati, ho tutto ormai"
"Ma gli altri sono nati in inverno, questo nasce a maggio… cosa gli metti?"
"Ma si, che vuoi che sia! Gli rimboccherò le maniche no? Non c'è bisogno di comprare nulla"

Poi guardate insieme la casa in cerca di un posto per lui, e non capisci la loro perplessità.
"Una camera anche per lui? Ma figurati, tanto dormirà con noi per un sacco di tempo"
"D'accordo, e dove lo metterete?"
"Ma boh! Infilerò la carrozzina da qualche parte, no?"
"E se non ci sta in camera c'è anche il corridoio...", azzarda convinto il futuro papà.

Si passa agli armadi, pieni zeppi di vestiti che vanno dai 4 agli 8 anni.
"Certo, potrei sistemarli e togliere i vestitini passati di misura… ma mica posso mettere i suoi body e le tutine con i vestiti dei grandi? Devono avere un armadio tutto per loro no?"
"Giusto. E dov'è quello del piccolo che arriva?"
"Ma a che serve? Per lui bastano un paio di cassetti"
"D'accordo, in quale cassettiera?"
"Ehm, ottima osservazione. Non ce l'ho. E non avrei nemmeno idea di dove metterla. Oh senti, al massimo appendo quelle cose dell'Ikea da qualche parte e li infilo li… tanto sono minuscoli ci starà sicuramente tutto"

Tutto questo avviene con serenità, tranquillità, e senza il minimo senso di colpa: in fondo è il terzo figlio, e abbiamo già abbondantemente sperimentato che i bimbi sopravvivono a tutto; anche senza vestitini della sua taglia, camere da letto e cassetti starà benone ugualmente.

Finchè un giorno trovi un quadernetto.
Di quelli che ti regalano quando partorisci per scrivere le impressioni, le emozioni e i tuoi racconti da neo mamma. Dentro c'è la lista delle poppate del primo figlio, quello per cui avevi già pronta la cameretta, la culla, i vestitini lavati e stirati (stirati!), tutta la serie di sterilizzatori e scalda biberon e tiralatte e bavaglini ricamati e lenzuolini… quelle del principe della casa, insomma.
E la mostri al futuro papà: "Guarda Brontolo! Oddio mi sento mancare… ti rendi conto? Si svegliava ogni due ore per la poppata! Per oltre due mesi! Come faremo, mamma mia, non ci posso pensare!"

E lui risponde, con la tranquillità più beata di chi sa già tutto:
"Ma che vuoi che sia… Mica lo vorrai allattare tutte le volte! In fondo è il terzo, no?"