domenica 29 giugno 2014

Domani

Domani sarà l'ultimo giorno di asilo, e Mamma ha passato il fine settimana, compreso quello che ha ancora davanti, a preparare dolci per festeggiare Dede.
"Il 30 giugno festeggiamo Dede perché è il suo ultimo giorno" le ha annunciato tempo fa la maestra, "Che cosa desidera da mangiare? Chi lascia l'asilo per andare a scuola può scegliere il menù della giornata"
Dede aveva gridato entusiasta che voleva gli spaghetti, poi ricordando come li cucinano, ha optato per la pizza.

Domani dunque all'asilo si mangerà la pizza, Dede sarà l'ospite d'onore e faranno una cerimonia di addio di cui Mamma ignora praticamente ogni cosa.
Sa soltanto che porterà una torta ricoperta di Angry Birds di zucchero, e che dovrà portarla pure per il goloso fratello.
Sa che Dede si perderà la notte degli Shulanfänger, in cui i bambini dell'ultimo anno faranno un pigiama party e si fermeranno all'asilo fino alla mattina dopo, perché in settimana partiranno per le vacanze.
Sa anche che in Italia tornerà a stupirsi ogni volta che capirà i discorsi della gente che le passa accanto, e tutto sembrerà più facile.

Questo anno che sembrava così lontano e in salita, è passato anche lui.
Sembra incredibile, ma i brambillen non solo sono sopravvissuti alle difficoltà, ma sono stati anche tanto felici.
Hanno conosciuto persone speciali, imparato usanze sconosciute e arricchito le loro vite.
Il prossimo aggiornamento, da Villa Delirio.
E lì, ne vedremo delle belle...


mercoledì 25 giugno 2014

Improvvisamente

Ed improvvisamente realizzi che questa è l'ultima settimana d'asilo.
L'ultima settimana di asilo!
Per sempre, per tutta la vita, si chiude per Dede un'altra fase che è volata via come i miei soffioni nel vento…
Lui non capisce e sorride, divento grande, ti dice.

Ed improvvisamente ti senti triste: dov'è finito tutto quel tempo che è passato?
Vorresti solo tornare indietro e coccolarlo come in quei primi mesi, su quella poltrona dopo il latte, quando si addormentava su di te con la bocca spalancata.
Vorresti solo averlo con te per sempre, bloccare il tempo che fugge, tenerlo per mano stretto stretto e non lasciarlo mai.

E improvvisamente metti in dubbio tutta la tua esistenza come madre.
Perché siamo fatte così, ogni occasione per andare in crisi la cogliamo al volo.
"E' un bambino sereno? E' un bambino felice? Sarà pronto per la scuola?"

Ancora pochi giorni e tutto questo farà parte del suo passato; e con il suo, del tuo.

E improvvisamente ti viene solo da piangere...

domenica 22 giugno 2014

Presenze inquietanti

Mamma aveva questo basilico sul terrazzo, di cui avete letto qui.
E siccome Mamma, nonostante le chiacchiere, con le piante un pochino ci sa fare, il suddetto basilico è diventato bellissimo.
E siccome quando una è masochista, è masochista, dopo il basilico ha comprato pure del prezzemolo, e anche il prezzemolo è diventato grosso così.
Bene.
Il punto è che diversi animaletti devono aver trovato in quei cespugli il loro habitat ottimale, e si sono trasferiti in pompa magna fra le foglie che profumano d'estate.
"E adesso?" si è chiesta lei, trovando pulcette bianche e pulcioni verdi fra le foglie che doveva mettere nel sugo di carciofi.
"Mamma, ho un'idea! Perché non diamo da mangiare le nostre pulci alle coccinelle?"

Al di là dell'aver definito "nostri" degli orribili pulcioni, l'idea di Dede sembrava favolosa, e con l'occhio che brillava di sadismo le è venuta in mente quella ragazza che fa di mestiere la lanciatrice d'insetti.
Così un bel pomeriggio caldo e soleggiato, Dede ha prelevato due coccinelle dal suo asilo e le ha deposte delicatamente fra le pulci del prezzemolo.
Mamma si aspettava di vederle ingozzarsi di quelle orripilanti bestioline, ma le due ingrate si sono date alla macchia, e da allora se ne è persa ogni traccia.

Fino a ieri.
"Mamma! Guarda come siamo fortunati! Corri, vieni subito a vedere!" grida l'entomologo in erba dal balcone.
Mamma si precipita a controllare le sue erbette infestate: ci sono dei nuovi abitanti.
"Vedi? Sono larve di coccinelle mamma, vero?"
Mamma ricorda di aver visto quelle bestiole nel libro di insetti di Dede e le riconosce.
Le sue piante sono brulicanti di larvoni neri di coccinelle che stanno divorando a quattro ganasce tutte le pulci verdi e le pulcette bianche.
Ora si che sono veramente fortunati!

(E adesso lasciatela vomitare…)


Larve di coccinella (foto dal web).
Così ora le conoscete pure voi!

martedì 17 giugno 2014

Biologiche? Ma anche no...

Se non siete mai passati davanti ad un campo sterminato di fragole, non potete capire.
E dunque subentro io a raccontarvelo.
Erano in bicicletta in formazione completa, i brambillen, e si stavano avvicinando alle coltivazioni di fragole dietro casa loro.
Ettari ed ettari di cespuglietti tutti in fila, che spuntano da un letto di paglia ben distribuita.

"Chissà se ci sono ancora delle frag…" stava dicendo in quel momento Mamma, quando le parole le sono svanite di bocca.
Un profumo che sembrava di essere finiti in una pasticceria.
Anzi, in una fabbrica di sciroppo per granite.
Anzi, in un pentolone di big babol pieno zeppo.
Mamma strabuzza gli occhi e inizia a salivare.

"Scusate, sapete se si possono raccogliere e pagare da qualche parte?" ha iniziato a chiedere a destra e a manca alle persone che incontrava sul cammino, sentendosi rispondere da tutti che no, non è possibile pagarle, ma se anche ne raccogli un po' per i bambini non succede proprio niente, tanto più che stanno anche marcendo...
E così Mamma ha ceduto.
Hanno raccolto di frodo fragole mature e dolcissime, profumate e deliziose.
("Io mi rifiuto di rubare le fragole!"
"Va bene Brontolo, ma assaggia solo questa..."
"Cacchio… le prendi anche per me?")
Le hanno lavate con l'acqua delle borracce e le hanno spiluccate allegramente seduti su una panchina, strategicamente sistemata ai bordi del campo.
L'odore era talmente invitante che Mamma voleva trasferirsi lì per sempre, se non fosse che avevano finito l'acqua e non avrebbe saputo come lavare tutto quel bendiddio, e giammai mangiare senza lavarle, scherziamo?
(E pensare che da piccola non le sono mai piaciute)

"Ma sono biologiche?" chiedeva Dede mentre Mamma gliele infilava in bocca senza rispondere.
Perché sono decenni che Mamma non compra fragole se non biologiche, e da quando l'ha detto pure Vasco nella sua canzone "Sally", lei non ha mai sgarrato.
Ma poi ci sono le eccezioni.

E allora benvenute le eccezioni, che rendono la vita felice e la profumano di delizia!

mercoledì 11 giugno 2014

Mondiali in Germania

E' tutto pronto per i mondiali, e i Tedeschi fremono già da un pezzo.

Sono settimane che Brontolo li sfotte, e loro reagiscono punti sul vivo nelle maniere più disparate. Perché le ferite inflitte in passato dall'Italia li terrorizzano ancora.
Sono settimane che in ogni negozio vendono magliette di tre nazioni: Germania, Brasile ed Italia, con grande gioia di Mamma che appartiene ad una delle prescelte.
Settimane che vendono bandiere di un solo tipo, ma fin qui è comprensibile.
Quello che Mamma trova meno comprensibile solo le macchine che girano con le bandierine per auto fuori dai finestrini, con i poggiatesta neri-rossi-gialli e udite udite, anche i copri specchietti retrovisori con i colori della bandiera.
Settimane che in tutti i supermercati regalano bustine dei calciatori, che i brambillini snobbano sotto lo sconcerto di tutti gli astanti, domandandosi perché la faccia di quello che credono lo zio sia diventata così brutta.
Sempre più balconi sfoggiano bandiere di tutte le dimensioni, e in tanti hanno appeso il calendario degli incontri fuori dalla porta.

Anche il cruccasilo non è da meno, e oltre ai tabelloni delle partite hanno dipinto bandierine delle squadre dei mondiali, riempito i soffitti di bandiere tedesche, e creato collage grandi come una parete con le facce dei giocatori.
Ieri erano tutti in giardino con lo stereo al massimo, e le maestre cantavano inni e cori da tifosi incalliti mentre i bambini sguazzavano nell'acqua delle piscine gonfiabili.
"Siamo neri, siamo bianchi, siamo caldi per il titolo", cantava il cd mentre Mamma ridacchiava senza farsi notare.

Ora i brambillen non vedono l'ora che i giochi abbiano inizio, per vedere come funziona qui. Perché un mondiale fuori casa è una cosa curiosa, per chi è abituato agli stessi riti di sempre.
E perché alla fine ti ritrovi due squadre per cui tifare: "Mi faresti molto felice se mi prendessi la maglietta della Germania, così la metto al lavoro quando giocano loro" ha chiesto Brontolo; e Mamma l'ha fatto felice.
"Ora dovresti prendermi anche le bandierine per la macchina e i copri specchietti" si è allargato lui, e a lei è toccato intervenire con voce grossa per ridimensionare il crucco d'adozione.
Quando infine le ha proposto di appendere una bandiera tedesca al terrazzo, per solidarietà con la nazione che li ospita, Mamma ha comprato una divisa azzurra per Macco, per bilanciare le stravaganti pulsioni del maschio grande.

Perché tifare due squadre è bello!
Ma il cuore di ogni italiano, rimane comunque sempre Azzurro…

La porta di casa del mio vicino
(il nanetto in alto a destra ha la maglia tedesca
ed è inginocchiato ad esultare!)



domenica 8 giugno 2014

Una mamma come te

"Guarda mamma! C'è una mamma come te laggiù!"
Mamma cerca con lo sguardo fra le decine di persone che affollano il parco giochi in un giorno festivo.
"Dove Macco?" chiede senza dar troppo peso alla cosa.
"Lì mamma, è proprio come te!" Macco guarda e indica con entusiasmo, ma Mamma non nota nessuno in particolare.
"Una mamma proprio come me? Sarà bellissima, di sicuro!" ridacchia lei.
Oddio, quasi di sicuro.

"Macco, fammi un po' vedere questa mamma uguale a me che sono troppo curiosa adesso! Voglio proprio sapere come mi vedi amore, dimmi, dov'è?"
"Ma è là mamma, quella con le stelline"
"Una mamma con le stelline dove? non vedo le stelline io"
"Nei pantaloni, vedi? E' proprio laggiù" insiste lui frustrato, puntano dita, mani e braccia in avanti.

Mamma scruta, cerca, osserva, e l'ansia sale e comincia a domandarsi come sarà mai questa donna proprio uguale a lei; deve vederla, è importantissimo sapere come la vedono gli occhi del suo bambino, le farà capire tante cose… e se avesse i baffi e un bitorzolone sul naso? O se fosse grassissima? O una vecchia megera?
Oddio, e se invece fosse una vecchia megera brutta e grassona tutto insieme?

"Macco, io proprio non la vedo una mamma con le stelline sui pantaloni. Aiutami tu!"
"Vieni con me" dice lui prendendola per mano e trascinandola nella mischia.
Mamma affonda nella sabbia del parco giochi, lui punta la manina e indica ancora gridando soddisfatto "Visto? E' proprio uguale a te!"

Una ragazza con dei fouseaux blu a stelline bianche insegue il fratellino.
"E' quella?" chiede lei rimanendo a bocca spalancata.
"Si mamma, uguale a te!"
Avrà si e no undici anni.

"Allora? ho ragione mamma? Siete uguali?"
"Andiamo Macco, la mamma stasera ti fa mangiare il gelato ok? E vuoi anche le patate fritte amore? La cioccolata? Eh? cosa ti va tesoro, ne vuoi due di gelati?"

Perché è inutile: quando ci vuole, ci vuole.

domenica 1 giugno 2014

La gita allo zoo

Erano belli i tempi in cui in gita potevi semplicemente non mandarli, vero Mamma?
Perché te la ricordi bene la scelta dell'anno scorso, quando avevi tenuto a casa Dede schiacciata da tonnellate di perplessità sulla gita dell'asilo.
"Cari genitori, la settimana prossima andremo allo zoo. Mangeremo gli hot dog, voi portate l'acqua e la merenda e li verrete a prendere dopo le 14.30"
Fine.
Giubilo dei pupi, sgomento della madre.
Dopo tre notti insonni, con gli occhi sbarrati nel buio a immaginare scenari apocalittici, è finalmente arrivato il gran giorno.
"Bambini, state sempre vicino alle maestre, intesi?"
Troppo poco incisivo.
"Non vi allontanate mai dagli altri bambini e dalle maestre, d'accordo?"
Sarà sufficiente?
"E se vi perdete avete qui il numero di mamma, fatemi telefonare, ok?"
No, forse non basta. E se glielo tatuassi a fuoco sul braccio?
"E se qualcuno prova a portarvi via, non andate mai con nessuno! Nemmeno se vi offre la cioccolata o il gelato, chiaro?"
Poi ci ripensa.
"Anzi, se qualcuno prova a portarvi via voi strillate AIUTO POLIZA, va bene? Si dice così, ripetete con me! Bene, ora ancora una volta"

Mamma era sfinita per la tensione psicologica, ma non si smette mai di stupirsi per la quantità di energie che una donna nasconde in certe occasioni
"Bambini, un'ultima cosa!"
Ma come ha fatto a sfuggirle?
I brambillini erano già in macchina verso l'asilo, e fantasticavano estasiati su rapitori, poliziotti e grida di aiuto.
"Gli hot dog, bambini! Sono la cosa più pericolosa al mondo, possono andare di traverso con molta facilità. Quindi: si mangia rimanendo seduti e soprattutto a piccoli morsini, va bene?"
Bene, ora è davvero tutto.
I tre entrano all'asilo e i piccoli indossano le magliette della gita, con il nome e il numero dell'asilo stampato sopra.
I bambini sono già in fila per due, Mamma ha lo stomaco chiuso e l'intestino sottosopra.
Non le viene in mente altro, possibile?
Le maestre si dispongono ai lati della fila e contano i bambini. Sono tre nella classe di Dede, due in quella di Macco.
Due in quella di Macco? Come fanno a guardare 18 bambini?
La mestra le sorride e la saluta, Mamma reprime l'urgenza di correre in bagno e parla.
"A più tardi, divertitevi!" avrebbe voluto dire.
"Arrivederci, a stasera", avrebbe potuto esclamare.
E invece no.
"Ehm… vedo che siete solo in due maestre. Se avete bisogno di aiuto, io ci sono, eh? Mi libero, eh? Devo venire? Senza problemi, eh? Allora? Vengo anch'io?"

E questa era l'ultima cartuccia.
Sarà proprio una lunga giornata...