giovedì 27 ottobre 2016

Allattare

Ti diranno che è la cosa più bella del mondo.
O ti diranno che è doloroso, stressante, pesante, noioso.
Ti diranno che puoi decidere se continuare o smettere, l'importante è la tua serenità.
E poi ti diranno che non hai abbastanza latte, o che non è abbastanza nutriente, e che potresti causargli dei problemi… in barba alla tua serenità.
Ti diranno che è la cosa più naturale che ci sia ma che non è per tutti, e che puoi anche desistere se vuoi.

Ti diranno tante cose e poi il contrario di tutto, e non saprai che cosa fare.

E anche io ti dico che è doloroso, stressante, pesante e noioso a volte, ma solo per un po'.
E che puoi smettere se vuoi, perché non è questo che fa di una donna una madre.
Ma che se resisti ancora un poco forse ne varrà la pena, ecco.
Perché la sua ciccia sarà il tuo orgoglio, i suoi ruttini sonori le tue medaglie sul campo!
Perché guardarlo cedere al sonno mentre lo hai lì, abbracciato cuore a cuore, ti dà una sensazione di pace che poche volte si può provare.
E ti dico che forse non è la cosa più bella del mondo.
Ma al momento (a parte l'utopico trangugiamento di un barattolo di Haagen Daz di nascosto e senza sensi di colpa), non ne vedo di più dolci…


mercoledì 26 ottobre 2016

Un bel gruppo Whatsup?

- Non è possibile, hai dimenticato il libro a scuola anche oggi! -
- Ma mamma, non è che l'ho dimenticato… è che uhm… vediamo… uhm… come può essere andata…-
- Facciamo che non peggiori la tua situazione e becchi una punizione ok? Nel frattempo mando un messaggio a qualcuno e mi faccio spedire la foto dei compiti via Whatsup.-
- Scrivi alla mamma di Elias?-
- No, mi vergogno. Le ho già scritto almeno 4 volte nell'ultimo mese, penserà che sei fuori di testa-
- Si, hai ragione, mi vergogno un po' anche io - conclude lui.

Chiamo a casa di alcune mamme.
Ma Sabine non sa come inviare foto per mail, né sa usare il cellulare se non per le chiamate. "Se vuoi ti invio un fax", propone.
E Caroline è fuori, e comunque non ha internet.
E Moni si, eccola su Whatsup! C'è! Ma non si collega da almeno 12 ore e, arrivati a sera, non ha letto nemmeno il messaggio.

Metto la vergogna sotto i piedi e chiamo la mamma di Elias.
Alcune volte invidio davvero i vostri famigerati gruppi Whatsup…


martedì 25 ottobre 2016

Le bambole

-Si però che noia tutta questa pubblicità mentre giochiamo col collulare!- sbotta Dede dopo l'ennesimo spot, seduto accanto a me che allatto il fratello addormentato e faccio una partita al loro gioco preferito.

-Hai ragione Dede- rispondo infastidita anche io. -Che poi nel giro di cinque minuti hanno fatto sette pubblicità di bambole e una di un cavallino di peluche… All'interno di un gioco per maschi! Non devono essere molto furbi questi qui, eh?- considero saggiamente.

-Già! che ce ne importa a noi delle bambole? Noi siamo tutti maschi! e siamo qui a giocare coi giochi da sparare, questi sono belli altro che le bambole! Che ce ne facciamo noi delle bamb... Mamma? Mamma! Che cos'hai? Perchè fai così? Mica piangi? eh?-

Lasciatemi cinque minuti di silenzio per favore.

lunedì 24 ottobre 2016

Il pediatra

Ore 22.

"Eh no, dai, non è possibile che ricominci a piangere! Sono due settimane che non chiude occhio! Rachele ora basta, mettiamogli una supposta" grida Brontolo esasperato.
"Una supposta per cosa?" chiedo.
"Per farlo stare bene!"
"Ah, certo! E di quale supposta stai parlando?"
"Che ne so, mettigliene una, non se ne può più! Sei tu che non vuoi mai dargli niente!"
"Ma come faccio a dargli qualcosa se non so che cos'abbia!"
"Giusto! Domani pediatra, subito"
"Ma cosa vuoi che ci dica il pediatra? Lo visita, vede che sta bene e non avendo la minima idea di cos'abbia dirà che sono i denti"
"E' vero! I denti! Ha ragione lui!"
"Lui?"
"Si, il pediatra, ha ragione! Oh, è proprio bravo sto dottore eh?"

mercoledì 19 ottobre 2016

Solidarietà femminile?

"Oddio l'hai vista che cozza quella?"
"Chi? Ma no, dai, poverina!"
"Come no! Guarda com'è messa! Ma come si fa ad andare in giro così?"
"Ma che dici, è tanto carina! Si, vabè, avrà qualche difettuccio ma guarda che occhi stupendi! E i capelli? Invidio i suoi capelli! E quando sorride è bellissima. Tu sei soltanto il solito maschio bruto che non sa andare oltre l'aspetto fisico. Che tra l'altro, in questo caso, non è nemmeno così male come dici!"

"Oddio l'hai vista che pezzo di gnocca quella?"
"Chi? Ma che dici, quella? Ma davvero fai?"
"Eccerto! Guarda che stacco di coscia, e che sedere di marmo! E non farmi dire altro va!"
"Ma che dici! Si, vabè, è caruccia ma non vedi la piega che si forma sotto la spalla quando si gira verso destra? Non vedi quello gnocchetto di cellulite sotto al gluteo sinistro? Non ti accorgi che ha gli occhi lievemente divergenti? Eddai, si vede lontano un miglio che è un cesso!"

Siamo così, è inutile.


lunedì 17 ottobre 2016

Spoiler

Mamma e Brontolo sono serie-TV dipendenti.
-Sono proprio curioso stasera di guardare l'ultima puntata della nostra serie! Chissà come finisce?- fa lui.
-Uh! Guarda, stasera c'è il botto- rispondo io.
-Si? E' molto tosta la fine?-
-Pazzesca! Vuoi che ti anticipi già qualcosa?-
-No, no. Ma che poi non capisco, come fai a sapere come finisce?-
-Sono anadata a leggere su Wiki, ovvio!-
-Ma perchè?!-
-Perchè si! Lo faccio sempre. Se una serie mi coinvolge molto non resisto e devo leggere come va a finire-
-Certo che sei strana, eh? Ma che gusto c'è?-
-Nessuno, è che non reggo la tensione. Quando leggo un libro? Quando sono circa a metà vado a leggere l'ultima pagina. Se è un giallo lo faccio di nascosto da me stessa però: faccio finta di niente, apro l'ultima pagina per caso e sbircio se vedo i nomi dei protagonisti per sapere se sono ancora vivi-
-Tu sei matta!

Dai, non ditemi che non lo fate pure voi!

domenica 16 ottobre 2016

Il sogno

Domenica mattina, sul lettone.
-Ehi bimbi buongiorno!-
-Ciao! Ti abbiamo svegliato noi o eri già sveglia?-
-No ero sveglia, però per fortuna ho dormito un po' stanotte, tanto che ho pure fatto un sogno-
-E cosa hai sognato? Raccontacelo-
-Allora, c'era una parata e Brad Pitt diceva ad Angiolina Jolie che sei mesi di separazione non potevano rovinare dieci anni d'amore e le chiedeva perdono. E lei piangeva commossa e si abbracciavano!-
Silenzio.
-Mamma non ho capito una parola di quello che hai detto...-
In effetti ha ragione. Rido: -Allora. Ci sono questi due signori che si sono lasciati dopo tanti anni, ma nel mio sogno invece tornavano insieme perchè si amano ancora e superavano ogni difficoltà...-
-Ah. Vabè. Io invece ho fatto un sogno bellissimo! Ho sognato che c'era Pikatchu che imparava a fare due scoregge laser insieme!- dice Dede.
-Nooo! Bellissimo! Racconta!- grida Macco mettendosi in ginocchio sul letto.

Mi aspettano anni di profonda incomprensione, già lo so...

venerdì 14 ottobre 2016

Il topolino

Davanti alla scuola.
-Mamma! è successa una cosa terribile! Ieri sera mi sono dimenticato di lasciare il dentino sul comodino e il Topolino non l'ha visto… e non mi ha portato niente. Mi ero proprio dimenticato che esisteva il Topolino e ho messo il dente nella mia scatola-
-Ma no Macco! Anche io una volta lo avevo messo via ti ricordi? Ma lui lo ha trovato lo stesso e mi ha lasciato il bigliettino con i soldi. Vedrai che ci sono anche per te, quello è un topo magico!- risponde Dede accalorato.
-No, sono sicuro di no, stamattina non li ho visti sul comodino- sospira lui.
-Ma certo perché dovevi cercare vicino al dente, no?-
Gli dico che non importa, che al massimo lo lasceremo stasera sul comodino e il topino verrà domani. Ripenso a ieri e sorrido, mentre lui sospira ancora con le braccia ciondoloni.

I suoi occhi quando ha trovato il biglietto nascosto accanto alla scatolina dei denti!
Si accendono per lo stupore e la bocca è incapace di rimanere chiusa, spalancata su un sorriso a pochi denti -quelli non ancora caduti.

Me la ricordo la vita costellata di magia.
Era stupendo sapere che qualcosa di inaspettato e imprevedibile poteva colorarla senza spiegazioni razionali, mi sentivo protetta da qualcosa di buono che addolciva l'aria con sogni realizzabili.
E mi ricordo quando la magia si è spenta, perduta assieme a Babbo Natale lungo la strada per diventare grande.

Baratterei qualsiasi cosa, oggi, per tornare a sorprendermi così…

giovedì 13 ottobre 2016

Priorità

Impiegare qualche ora per sistemarsi per uscire.
Lavarti, vestirti, lavarlo, vestirlo, rilavarlo, cambiarlo, cambiarti, coprirlo, coprirti, tre piani di scale…
E quando finalmente siete in strada, imbacuccati e stretti nel vostro abbraccio di coccola, realizzi che il Topolino si è dimenticato il biglietto per il dentino caduto di Macco.

Guardare l'orologio e la strada a ritroso, tre piani di scale, svestirti, svestirlo, cercare il dentino… e la mattinata è andata.

Ma tutto il resto può aspettare: queste sono le cose importanti!

martedì 11 ottobre 2016

Autostrada

23.30: -Buonanotte mondo-
1.35: -Nghe? Ueeeee!-
2.10: -Mamma io dormo con voi-
3.00: -Macco torna nel tuo letto amore, ci andiamo insieme vuoi?-
3.50: -Nghe? Uaaaaa!-
5.10: -Nghe? Ueeeee!-
6.20: -Nghe? Uaaaaa!-
6.35: -Mamma io ri-dormo qui con voi-
7.10: -Ra io mi alzo. Tu dormi ancora un po'?-
7.40: -E' ora di alzarsi! Devi preparare la colazione ai bimbi-

… TI ricordi quando pensavi "Non vedo l'ora di diventar grande, così posso dormire quando mi pare e quanto mi pare?"



lunedì 10 ottobre 2016

La mamma preistorica

Mi capita ancora oggi, a volte, di non sapere come comportarmi con il mio bambino, nonostante con il terzo sia tutto molto più facile.
Allora mi chiedo una cosa apparentemente buffa: cosa avrebbe fatto un'antica Rachele al mio posto, nella preistoria?
A quei tempi non c'erano libri da leggere, manuali di puericultura o educatrici laureate con il consiglio migliore per essere una mamma migliore. 
A quei tempi le mamme erano solo una cosa: istinto allo stato puro.

Niente di più sbagliato! diciamo oggi. E la ragione dove vogliamo metterla? Siamo uomini o siamo bestie?
Così ci hanno portate a credere che non siamo adatte ad essere mamme come ci viene spontaneamente, perché non vediamo le cose in maniera imparziale.
Noi siamo troppo coinvolte e quindi li viziamo. 
Noi siamo emotive e quindi li teniamo troppo in braccio. 
E quando piangono siamo sempre pronte ad accorrere, senza capire che la vita non è così come credono quei piccoli tiranni, e prima si abituano alla vera-verità meglio sarà per tutti.
Dovremmo ascoltare chi mamma non è, perché solo dal di fuori si vedono le cose in maniera obiettiva.
Così quando il bambino piangerà per la prima volta sapremo esattamente come dirgli di no, perché non è opportuno assecondarlo sempre.
E quando chiederà di essere abbracciato, o addormentato al seno, o coccolato contro il suo terrore dell'ignoto, sapremo come educarlo e insegnargli a consolarsi da solo.
Altrimenti cresce viziato.
Dipendente e immaturo.
Maleducato e despota.
Questo ci hanno insegnato: ad imbavagliare l'istinto.

E allora leggiamo decine di libri per sapere cosa fare, come e quando, altrimenti siamo sopraffatte dalla paura di sbagliare.
Senza ricordare che seguendo l'istinto, senza il famigerato "libretto delle istruzioni", i bambini sopravvivevano egregiamente.
Almeno credo.

Ma io sono una mamma preistorica, guardo il mio cucciolo e lo ascolto.
Perchè a lui l'istinto non l'ha messo a tacere ancora nessuno, ed è lui il mio libretto delle istruzioni.
Perché non sa leggere manuali, non sa cronometrare i minuti di pianto prima di crollare addormentato: sa solo quello che è bene per lui, ed è solo lui ad insegnarmi come essere una mamma migliore, ripagandomi con il suo sorriso e incoraggiandomi a continuare.

Ascoltiamoli, come facevano le nostre amiche antichissime, e non avremo più paura di sbagliare.
E saremo guidate da quella forza ancestrale che viene dal contatto, dal calore, e dall'amore che solo noi -vere mamme preistoriche- possiamo provare.

sabato 8 ottobre 2016

Agli occhi dei bambini

-Bimbi, qual è il ristorante più buono dove siete mai stati?-
-La cucina della mamma!-

-Dede ti piace questo pesto? Ho comprato il basilico fresco e l'ho fatto io -
-E' il più buono che abbia mai mangiato in tutta la mia vita!-

-Indovinello! Chi è il più famoso bevitore di birra del mondo?-
-Papà!-

E niente: ci vedono così!

venerdì 7 ottobre 2016

La virtù dei forti

Macco ha il viso accigliato e scuro al ritorno da scuola.
"Che succede amore? Perché sei così turbato?" gli chiedo apprensiva.
Come se non aspettasse altro il bambino inizia a sfogarsi: "Mamma! All'ora di sport, nello spogliatoio, due bambini mi hanno detto che ho il pannolino!"
"E perché? Avevi delle mutande strane?"
"Non lo so ma mi hanno preso in giro e lo hanno detto a tutta la classe!"
Gli occhi gli brillano per l'umiliazione mentre cerca di cacciare indietro le lacrime.

Mi sento in colpa (fa parte del pacchetto-madri, c'è poco da fare) e gli controllo le mutande: bianche con Winnie the Pooh sul davanti.
"Mah… non mi sembrano somigliare ad un pannolino. Ma se vuoi non le mettiamo più le mutande coi pupazzi. Che dici? Però la prossima volta sai cosa devi dire?" e mi prodigo in fantastici consigli.
Risposte secche, sottili e pungenti -un vantaggio ci dovrà pur essere ad avere tutti questi anni sul groppone, no?
"E comunque dopo chiediamo consiglio anche a papà, lui ci sa fare di più coi dispettosi, perché è maschio anche lui"

Al rientro del padre Macco ripete la storia.
Lui mi guarda con gli occhi sbarrati, a me sale di nuovo la rabbia.
"E tu gli hai risposto così? e cosà? E la prossima volta sai cosa devi dire?" ed esprime concetti simili ai miei, mentre annuisco soddisfatta.
Poi aggiunge sottovoce "Ma secondo te non gli può menare?"
Ci penso con attenzione, faccio per rispondere quando una voce ferma e decisa rompe il nostro mormorio cospiratorio: "Io però non la penso così"

"Ah no Dede? Dimmi, come la pensi?" chiedo molto incuriosita.
"Se quei bambini gli hanno detto quelle cose è perché vogliono dargli fastidio. E se lui risponde, loro continueranno a prenderlo in giro. E' molto meglio che faccia come me: li deve ignorare, così loro si stancheranno e smetteranno. E un'altra cosa: se non le vuoi più le mutande con Winnie, le posso io?"

I "grandi" di casa devono ancora finire di incassare il colpo.
E ora ditemi da dove è uscito st'alieno.

giovedì 6 ottobre 2016

Come i moscerini della frutta

Sono ovunque: appesi al muro, nelle mutande di Macco, in mezzo al portapenne di Dede.
Il semplice pavimento è troppo banale -sono capaci tutti!- così ne trovi sotto il cuscino, attaccati al materasso (sotto le lenzuola), nel cesto della frutta e perfino, ahimè, nella pizza.

"Mamma, non se ne può più adesso, bisogna fare qualcosa", dice esasperato Dede, domandandosi come fanno ad essere finiti pure dentro i suoi peluche.
E mentre ne tolgo un paio dal culetto di Scacaraz, al cambio del pannolino, mi rassegno:
il connubio autunno-allattamento si sta dimostrando catastrofico per i miei capelli.


mercoledì 5 ottobre 2016

I mariti hanno sempre ragione

-E mentre tu eri via, io a casa con loro ho sparecchiato, sistemato la cucina, addormentato Scacarazzone e fatto fare i compiti agli altri due. Sono o non sono praticamente perfetto?-
-Dai, se ci aggiungi anche fare la spesa, cucinare a pranzo e cena e pulire la casa, arrivi quasi alla mia giornata tipica!- bofonchio con il labbro ancora storto per l'anestesia e il dente che duole da cani.
-Bestia, che vita di mmerda che fai, oh-
E se ne va, aggiungendo che è molto meglio avere a che fare con le sue fantastiche serie di dati, anche quando non convergono.

La verità così nuda e cruda ti lascia lì per lì senza parole.
Ma ci ho pensato per tutta la sera.
E anche il giorno dopo.
Perché onestamente ci sono rimasta male, un pochino almeno, dai. Non vedevo la mia vita così, ma forse ha ragione lui…

Così quando sono scesa per portare a scuola un libro dimenticato da Macco, anziché fare la spesa sono tornata a casa. E quando ho visto il pavimento impolverato, anziché dare lo straccio ho addormentato il pupo e ho scaricato le fotografie, perché quello avevo voglia di fare.
E anziché cucinare oggi dirò a lui di comprare del pane, che con la pasta all'olio ci starà alla perfezione.

Perché i mariti hanno sempre ragione.
E quando hanno ragione vanno per forza ascoltati, no?

martedì 4 ottobre 2016

Giocando a Monopoli

Versione 1
-Lo compro! Ahahah! Così il terzo territorio ce l'ho io e tu non puoi costruirci sopra! Tattattero!-
-Eddai mamma! Non puoi farmi questo! Buaaaaa! Eddai mamma lo voglio io! Mi serve senò ne ho solo due, me lo vendi? Me lo regali? Me lo dai?-
-Ehm… ma veramente…-
-Buaaaa! Allora non gioco piùùùù!-
-D'accordo dai, ma solo perché sei tu… Tieni, e ti faccio pure lo sconto amore di mamma, sei contento?-

Versione 2
-Ok Dede, finalmente possiamo scambiarci queste due carte. Io ti dò quella arancione così ne hai tre, e tu mi dai quella gialla in cambio, così ne ho tre pure io-
-Evviva! Grazie papà! Finalmente!-
Mi precipito dall'altra stanza, cuore di mamma che non sa tacere.
-Dede non farti fregare! Il giallo vale di più dell'arancione, papà deve darti la differenza-
-Sgrunt, uff, ti va bene una stazione?- conclude Brontolo tirando la carta sul tavolo.
-Evviva! Evviva ne ho tre e pure una stazione!- trilla Dede.
-Ok Rachele, adesso però tu torni di là, ok?-

Per fortuna che ci sono i padre ad insegnare ai figli come va veramente il mondo…


lunedì 3 ottobre 2016

Lascia quel giornale!

Ogni domenica qui consegnano a casa una risma di giornali con le offerte di tutti i supermercati della zona.
In genere scendo apposta dal terzo piano per ritirarli, ma questa volta ci è arrivato prima lui, Brontolo, e si mette comodo per leggerli per primo.
Li sfoglia con attenzione uno per uno.

"Uh! Guarda Ra! Ci sono i prodotti italiani alla Lidl!"
"Ah. Vabè, ne ho ancora tanti dalla volta scorsa"
"I cantuccini con le mandorle!"
"Li abbiamo già"
"Le brioche con la marmellata"
"No, schifezze"
"Le olive, ci sono le olive"
"Ah."
"Guarda! Ci sono le felpe per i bambini"
"Um, boh"
"Qui ti puoi sbizzarrire… tutti i body con le maniche lunghe per il piccolo!"
"Naaa: ne ho comprati 3 la settimana scorsa"
"… e i vestitini?"
"Ne ho già tanti, figurati"
"Oh, qui ci impazzisci! Guarda un po' qua? Il Monsieur Cuisine! Praticamente un Bimby che costa solo 200 euro. Allora? Questo ti piace, eh?"
"Umpf… ci avevo già pensato questa primavera. Poi ho deciso che non me ne faccio niente"
"Uffa ma che antipatica che sei, oh!"

Lo so, lo so.
Ma MAI dare soddisfazione al nemico!

domenica 2 ottobre 2016

In piscina

-Ra, oggi andrei in piscina, ne ho proprio bisogno. Che dici?-
-Eh, vai, che ti devo dire?-
-Sai che da quando ci vado mi fa meno male la spalla…-
-Ma si, non c'è problema. Alla fine viene anche Desmon con te?-
-No, ha detto di no. Sai, c'è stato un amichetto a dormire lì e come fa a lasciare la moglie da sola con tre bambini?-



sabato 1 ottobre 2016

Trenta minuti di libertà


Abito in un paesello dove la gente estirpa le erbacce dal marciapiede di fronte a casa, e tiene pulita la strada.
Dove si incrociano persone a cavallo dirette nella foresta, e ogni incontro che fai per la via è sempre seguito da un sorriso e un saluto, come succedeva quando ero piccola e andavo in montagna.
Quando scende la serra non c'è più anima viva in strada, e puoi sentire il rumore dei tuoi passi sul marciapiede umido.
E' sabato, la settimana è stata difficile e sono arrivata stremata. Ho bisogno di un po' di pace, senza capricci attorno o bebè da curare.
"Ormai sono le sette, mica vorrai uscire a quest'ora!" azzarda Brontolo, sperando di convincermi a rimanere nel delirium tremens di casa brambillen a fargli compagnia.
Ma è da una settimana che aspetto questo momento, e sebbene sia riuscito a posticiparlo fino ad ora, il subdolo coniuge non può più rimandare l'inevitabile: "Addio, dico, Non ci vedremo mai più!" ed esco.

Ad ogni scalino che scendo mi sento più leggera.
Ha anche smesso di piovere, e camminando nel rosso del tramonto gioco facendo roteare l'ombrello.
Una bimba mi guarda a bocca aperta mentre la mamma la trascina via per mano.
Meta di questa mezz'ora di libertà? Il supermercato sotto casa, perché se non hai cavalli da montare o erbacce da estirpare c'è poco altro da fare nel paesello.
Ma poco importa: l'ombrello rotea ancora, e io non riesco a smettere di sorridere!

Tutta vita!

-Oggi quasi quasi vado in piscina se riesco a ritagliarmi un'ora. Ho proprio voglia-
-Senti, aspetta. Se qui c'è qualcuno che deve ritagliarsi un'ora, quella dovrei essere io caro Brontolo-
-Perchè?-
-Come perché! Sto ogni giorno della settimana da sola con le bestie, direi che oggi potresti pure starci tu!-
-Ma ieri sei uscita, dai…

Vero.
Uscita con Dede.
A fare la spesa.