Insegna italiano in una scuola serale e alcune sere lascia i bambini per la bellezza di tre-ore-tre.
E' di rito il saluto sulla porta, mentre lei corre via trafelata (sempre corre, sempre trafelata, sempre sul filo del ritardo), con i bimbi che le si attaccano alle gambe gridando "Perché? No mamma non andare!"
Al suo ritorno sono già a letto, ma non appena sentono il portone che si chiude corrono entrambi alla porta ad accoglierla.
Ieri sera dunque le lezioni sono ricominciate.
Mamma infila la chiave nella toppa e la porta si apre da sola, sul sorriso sdentato di un Macco in piagiama.
Saltella e la saluta vantandosi di averla anticipata nell'aprire.
Saltella e ride.
Saltella e la abbraccia forte.
Saltella e la segue in bagno ridendo ancora, e le racconta una marea di cose come se non si vedessero da giorni.
Lei sta un po' con loro, poi li mette a letto e dà la buona notte ora all'uno ora all'altro.
Quando è il turno di Macco lui continua a ridere e a saltellare sul letto, agitatissimo.
"Macco, amore, ma come mai sei così felice stasera?" gli chiede incuriosita da tanta incontenibile euforia.
"Perché ci sei!" è la risposta disarmante.
Tre parole che racchiudono un mondo.
Semplicemente esserci… questa è la felicità!
Ma che cosa bella!!!!
RispondiEliminaA volte serve anche un po' di distacco, anche se fa soffrire, per apprezzare ancora di più il calore dei loro abbracci!!
RispondiEliminaTeneroooooo!
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