mercoledì 30 maggio 2012

Il mio terremoto

La terra trema.

E' tutto così strano, mi manca l'appoggio, la testa gira.
Sono seduta e sento il mio sedile ballare; argutamente capisco che c'è qualcosa che non va, visto che non sono su una sedia, ma accovacciata per terra.
Istintivamente cerco il lampadario, le tende, qualsiasi cosa sia appeso e che mi faccia capire che non sono vertigini, ma qualcosa di grande si sta scatenando.
E' l'energia intrappolata nelle viscere della Terra che la fa sussultare.
Potente.
Realizzo che è il terremoto, di nuovo, e non appena l'ho realizzato è già passato.
Un gioco da ragazzi, penso, non c'è nulla da avere paura.

Poi mi guardo intorno e ricordo che sono sola.

Ecco, proprio allora scatta il panico: quando ogni persona che ami è in un posto diverso, e tu non sai.
Non sai se stia bene, se sia tutto a posto, se qualcuno dei tuoi bimbi si sia spaventato e stia piangendo lontano da te.
Non so chi chiamare per primo: uno degli asili, l'ufficio di mio marito, la casa dei miei...
Ma il problema è presto risolto, visto che le linee telefoniche non funzionano.

Un elicottero dei soccorsi continua a ronzare sulla città, e alimenta gli incubi.

Rimango lì, nel mio silenzio pesante, a cercare dalla finestra indizi di normalità.


9 commenti:

  1. Hai proprio messo in luce la mia paura più grande, quella di vivere la tragedia distante da chi amo. E il terremoto è così, apre solchi enormi e tu non sai più dove andare e l'unica cosa che ti fa sopravvivere è avere vicino gli affetti. Diamo spesso per scontate le nostre giornate, anche le critichiamo per essere tutte uguali, poi vediamo chi perde tutto in un attimo (e se va bene si tratta "solo" di casa e lavoro). Mi sto interrogando molto, non è la prima volta ma sento una strana agitazione ...

    RispondiElimina
  2. Io sono d'accordo con Marzia. Sono inquieta, non mi sento tranquilla

    RispondiElimina
  3. Ero nelle Marche quando ci fu il terremoto, anni fa.
    Ero lì, eppure sono molto più inquieta ora, che pure ne sono abbastanza lontana.
    Boh...
    l'importante però ora è organizzare la parata del 2 giugno e la trasferta del papa... giusto, no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Roba da matti! La proposta di annullare tutto e di dirottare i soldi che sperpereranno per quella parata, mi sembrava una cosa sensata.

      Elimina
  4. Ho vissuto il terremoto dell'81.
    Ero piccola, a letto con la febbre a guardare, insieme ai miei fratelli, Stanlio e Olio.
    Mio padre venne di corsa in camera, prese i più piccoli in braccio e ci disse di uscire di casa.
    Il portone non si apriva, tutte le famiglie del palazzo nel panico.
    Mio padre riuscì a far girare la chiave. Che eroe!
    Dormimmo all'aperto, poi da mia nonna.
    Ci volle parecchio per tornare alla normalità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ricordo di quel terremoto dai racconti dei miei. Ricordo soltanto che se ne parlò per tantissimo tempo e che fu proprio un evento catastrofico...
      Vivere di persona eventi così deve essere qualcosa che non ti abbandona più

      Elimina
  5. Ho una paura blu dei terremoti e ormai lo sento anche quando non c'è.

    RispondiElimina
  6. ahahah, è vero, anche io continuo a sentirlo in ogni momento!! tranne poi quando c'è veramente, ma questo già lo sai!

    RispondiElimina
  7. Stavolta mi son presa na strizza bella bella pure io!
    e sto senso di inquietudine che non se ne va
    e continuo a pensare a tutte le persone che hanno perso qualcuno di caro, la casa, il lavoro e mi vien da piangere

    è una cosa così tanto più grande di noi!!

    RispondiElimina