mercoledì 11 aprile 2012

La zanzara

Dede e Macco hanno l'immensa fortuna di abitare a ridosso di una ferrovia, cosa che rende la loro passione per i treni molto facile da coltivare.
Basta soffermarsi con lo sguardo per qualche minuto fuori dalla finestra della cucina per veder passare qualche interessantissimo treno merci, o negli orari giusti anche i treni dei pendolari, gremiti di passeggeri.

Al di là di questa fortuna sfacciata, c'è un piccolo risvolto negativo ad avere una ferrovia intera come vicino di casa, non immediato da realizzare: le zanzare.
Si, perché nessuno si è mai sognato di disinfestare il terrapieno, né di tagliare cespugli e arbusti che fioriscono rigogliosi e selvaggi, per la gioia di intere colonie di zanzare tigre che ivi bivaccano senza disturbo.
La casa dei brambila è trincerata dietro spesse zanzariere, ma quando viene Tony tutto sfugge al controllo maniacale di Mamma e Brontolo, e le suddette vengono rigorosamente spalancate assieme alle finestre.
Inutile parlare delle immediate conseguenze.

Ieri sera Mamma ha visto un'ombra sospetta aleggiare accanto a Brontolo.
"Eccola, è li! Tu controlla dove va, io corro a prendere la racchetta elettrica!" grida agitata, e si precipita nell'altra stanza a prendere la preziosissima arma, comprata dai cinesi un paio di anni or sono e per cui ancora li ringrazia.
Nella fretta di tornare in tempo sbatte contro il comodino, aggiunge un ennesimo livido alla conta e arriva trafelata in sala.
Lo trova di spalle a guardare il muro con un plico di fogli arrotolati in mano.
Calzettoni a metà polpaccio e pantaloncini corti.
Gambe larghe e bocca aperta per concentrarsi meglio.

"Allora, hai visto dov'è?" chiede speranzosa.
Perfettamente modulato col tono da guerriglia di Mamma, Brontolo risponde bisbigliando: "No!"

In un cartone animato la zanzara sarebbe stata alle spalle del nemico a ridere a crepapelle, facendogli anche qualche gesto poco galante.
Nella realtà è stata Mamma a ridere a crepapelle (che altro poteva fare?), rassegnata al suo destino, di fronte a quell'energumeno in ciabatte gabbato da un centimetro di bestiola.
E dopo la risata, con un solo movimento ha seccato al volo la sanguisuga alata.

Dopo tutto, se non ci fossimo noi donne il mondo sarebbe infestato di zanzare sghignazzanti.

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