venerdì 22 giugno 2012

Gangsta's Paradise

La macchina sfreccia nel buio, verso la stazione.
La strada dritta costeggia il mare, macchia scura e silenziosa nella notte stellata.
La mente è vuota, i pensieri pigri, l’insoddisfazione per la radio che gracchia canzonacce mi porta a cambiare canale ogni pochi secondi.
Ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione.
La riconosco dal pugno allo stomaco che mi dà ogni volta che la sento.
E’ lei: una canzone lontana, la colonna sonora della mia vera gioventù.

Il volume al massimo.
È un attimo: una musica, un profumo, un periodo che non tornerà più.
Una lacrima.

Sono in una discoteca, è la sera della mia laurea e sono felice, padrona di me, piena di vita.
Il futuro pulsa davanti a me.
Le pagine della mia vita sono ancora tutte bianche, ho appena concluso il capitolo introduttivo del romanzo che ciascuno di noi scrive vivendo, e la curiosità verso quello che mi aspetta mi elettrizza.

Lo stomaco si stringe, il cuore si strugge di malinconia.
Volti amici si sovrappongono, voci dimenticate tornano a scherzare con me e profumi remoti mi fanno ancora vibrare al ricordo.

Ed eccomi qui, ammesso che io e “lei” siamo ancora la stessa persona.
Guido nella notte verso una meta già scritta. Anche domani è già scritto.
Piena d’amore, ma nessuna suspense, nessuna elettricità, nessun futuro misterioso che ammicchi dietro l’angolo. Può bastare, per la felicità.

...può bastare, per la felicità?


12 commenti:

  1. Risposte
    1. Giusto. Basta una canzone che ti ricordi i "bei tempi andati" ! :)))

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  2. Può bastare per la felicità?
    Intanto, la sorpresa di una lacrima imprevista, che ti colglie all'improvviso, come un fucilata.
    Significa che il meccanismo interiore funziona.
    Il progetto di vita non finisce mai.
    Lo dimostra il fatto che dubiti di essere la medesima persona di allora.
    Nulla dunque è già scritto, è un eterno divenire.
    Verso dove non lo so.

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    1. Sagge parole.... ma poi tutto ha una consapevolezza diversa, e quella spensieratezza lì non torna più!

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  3. Mamma che domanda. Quella canzone piace anche a me (mi sa che ci siamo laureate nello stesso periodo!) ... Non so se la stabilità sia meglio, forse semplicemente accade come svolgimento del libro di cui parli. Io però sento di aver voglia di scrivere ancora tante pagine, ho voglia di scrollarmi di dosso un pò di polvere e tirar fuori qualche sogno. Non importa se non si realizzeranno ma mi manca "desiderare", il futuro lo voglio ancora un pò misterioso.

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    1. Ecco Marzia, anche per me è così. Mi manca il sogno, il desiderio. Perché poi è vero che le sorprese arrivano, ma se nel frattempo tu non le hai sognate te le gusti solo a metà!

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  4. Può bastare?
    Come si risponde a una domanda del genere, se non con un "dipende"?

    Per me, si.
    Basta.
    Ripenso ogni tanto ai miei anni giovanili, quando non avevo responsabilità se non verso me stessa, quando tutto il mondo mi apparteneva e potevo fare ed essere ciò che volevo. Ci ripenso con nostalgia a volte, mai con rimpianto, sempre con un sorriso.

    Sto vivendo la vita che ho voluto e che ho scelto.
    L'amore prima di tutto.

    A.

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    1. Bello poter dire questa cosa! Brava.

      Nemmeno io ho rimpianti, ho vissuto proprio tutto appieno e con gusto. Dire però che sto vivendo la vita che ho sempre voluto, questo purtroppo no. Per motivi che esulano dalla famiglia per fortuna.

      Anche se "a quei tempi" penso che avrei messo subito la firma per essere qui, proprio dove sono ora e proprio come sono! :)

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  5. Può bastare?
    Non dare mai per scontato nulla. Perchè niente è già scritto, perchè non si arriva mai a vedere cosa c'è dietro l'angolo

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    1. Mi viene da fare i cornini e tutti i riti superstiziosi che conosco adesso.... ;)

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  6. Può bastare eccome, perché più le cose sono semplici e inaspettate più la felicità è a portata di mano.
    O almeno lo spero!

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