lunedì 3 settembre 2012

Incidente domestico

E la tazza fa PUMF!
Mille cocci schizzano sul pavimento. Crema dappertutto e bimbi con le manine ancora tese in avanti, con i cucchiaini inforcati e la bocca aperta dallo stupore.
Silenzio per un istante, Mamma non dice una parola, ma probabilmente il suo sguardo parla da solo.
"Non sopporto le mani di pastafrolla", glielo dice sempre.

Loro la guardano e poi inizia un coro degno del più numeroso coro polifonico, della filarmonica di Vienna tutta intera, con i supplenti e pure gli ex ad honorem.
"Vojo papà!" dice uno, che quando vede la malaparata con la genitrice, si rifugia fra le braccia del genitore che riesce a rigirare come una trottolona.
"Non sono stato io, è stato Macco!" strilla l'altro fra le lacrime, con gli occhi rossi all'istante e le vene gonfie.
E da quel momento, nell'aria non echeggia altro suono che le loro urla.

Mamma pulisce via gli schizzi di crema dai mobili, raccoglie i pezzi, sempre in silenzio stampa. Non vuole sgridarli ma non riesce a fingere indifferenza: gli imbranati la mettono di cattivo umore, e averne cresciuto uno da premio Nobel la fa sentire frustrata e nervosa.
"Non sono stato io, è stato proprio Macco" continua garrulo nella sua cantilena l'autore del misfatto, mentre l'accusato continua a negare e a chiedere del papà.
"Mamma, lo capisci che non è colpa mia insomma? Io stavo mangiando in santa pace e poi è arrivato lui e me l'ha fatta cadere". Mamma non risponde ancora.
Respira... respira... ohm...
Macco decide di cambiare stanza e se ne va dal padre sperando in un maggior conforto.

Dede resta, imperterrito, e con lo stesso identico tono ripete le stesse identiche parole, fra fiumi di lacrime e singhiozzi.
Mamma vuole chiudere gli schiamazzi una volta per tutte, e lo inchioda con un ragionamento logico che sfiora la perfezione:
"Dede, a chi l'ho data la tazza io?"
"A me mamma", singhiozza.
"E adesso che fine ha fatto la tazza?"
"Ehm... ehm..."
"Allora?"
"Ehm", scuotendo la testa, "non me lo ricordo più."

Non c'è che dire: il ragazzo farà strada.

P.S
Per i nonni campagnoli: se nei prossimi giorni vi dovesse mancare una mug bianca a fiorellini celesti, ecco, beh, non affannatevi a cercarla...

10 commenti:

  1. spero i nonni non facciano la collezione di tazze come me...

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    1. Dai!!! anche io la facevo!!! ora non ho più posto in casa e ho dovuto interrompere... e poi alla fine usiamo sempre le stesse 4 o 5. Anche tu fai così? :)

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  2. Può capitare! E se capita spesso può capitare lo stesso! Il mio secondo nome è manidipastafrolla..... In quanto alla scusa utilizzata, penso che verrò a lezione da tuo figlio :-D

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  3. Anche io ho in casa un certo Mani di "M", ehm, la emme sta per Marmellata...
    Il mio imbranato ha iniziato a rompere stoviglie dal seggiolone, a distanze inimmaginabili tirava la tovaglia in un nanosecondo e tutto finiva sul pavimento in mille pezzi!
    Con la crescita ha perso la rapidità, ma ha acquisito in modalità di rottura, sempre più originali.
    Ora ho tutti i piatti scombinati e bicchieri spaiati: viva la fantasia! ;D
    ;)

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  4. Io ho rotto tutto il servizio di tazzine quest'estate. poi ho iniziato coi piatti e ho infettato anche mio padre che ha smezzato i bicchieri.
    Rottura di vetro, entrata di monete.
    Sarà vero?

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  5. In genere a me non fa arrabbiare il piatto (o bicchiere o tazza) rotto (non c'è nulla di lussuoso a casa nostra), quanto il suo contenuto che si sparge ovunque e che devi pulire.
    Hai mai notato che fatica si fa a togliere la coca cola dal pavimento?

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    1. Eccome se hai ragione! E in più, io che NON SONO GOLOSA PER NIENTE... ti dico solo che avrei fatto lo slalom con la lingua fra i cocci per raccogliere molecole di crema, se solo avessi potuto!

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  6. oh io non ho due tazzine da caffè uguali manco a pagarle.............. se Ata ha ragione ben presto sarò più ricca di Creso!

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  7. Caspita! Qui abbiamo il club delle pastefrolline allora! per i bicchieri ammetto che sono un disastro anche io, ho comprato quelli Ikea più spessi che si può. Ma Dede è tutt'altra cosa... lui rovescia, rompe, sbatte, inciampa... in continuazione! e poi, ovviamente, piange.
    Un flagello!

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  8. Oddio....so cosa vuol dire cercare di isolarsi dal casino, e cercare di fare yoga e meditazione allo stesso tempo, mentre comunque stai ribollendo e sai che, come una pentola a pressione, devi avere uno sfogo...altrimenti scoppi!
    Lo so...lo so bene....Pacca sulla spalla, solidale!!!

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