"Ho una sola domanda: perché?!"
Caramello è aggrappato con braccia e mani alle sbarre delle navicella e tiene la testa all'indietro, abbandonata, con lo sguardo vuoto di chi si rassegna al suo infame destino.
Mamma lo guarda attaccata al perno centrale della navicella, e ogni volta che lui mugugna i suoi "Perché?" lei scoppia in risatine isteriche che si alternano a grida altrettanto isteriche:
"Macco non ti muovere! Dede stai fermo! Non parlate! No, ma che fai? Se respiri qui si muove tutto! Bambini non vi azzardate a respirare!"
Delle sei persone appollaiate in una navicella che dondola lentamente nel vuoto, nessuna mostra il minimo interesse verso il panorama.
Mamma si era pure portata la macchina fotografica, ma la debolezza ha assalito le sue mani non appena il vento di quell'altezza vertiginosa ha iniziato a soffiare, e non riesce nemmeno a pensare di poterla impugnare.
Minuti interminabili sospesi nel vuoto, fermi al di sopra di una fiera colorata a casciarona, e Mamma riesce a maledire tutto il maldicevole, a imprecare tutto l'imprecabile e a caricare tanta di quella adrenalina da bastarle per i prossimi sei mesi.
Di fronte a lei, Nadia sorride senza fiatare, il viso impermeabile a qualsivoglia emozione.
Brontolo, lui, è rimasto a terra consapevole di avere un limite chiamato "vertigini" (invidiatissimo).
Mamma, lei, di vertigini non aveva mai sofferto, ma in quel pomeriggio -mentre trema così tanto da non riuscire ad infilarsi la manica della giacca, mentre teme che il solo movimento del braccio possa far ruzzolare qualcuno giù dai 60 metri della ruota panoramica- anche lei capisce che cosa si prova.
Dopo svariati giri di ruota, quando finalmente hanno smesso di bloccarli lassù in cima come se si fossero dimenticati di loro e fossero tornati tutti a casa, la ruota rallenta.
Caramello torna seduto eretto, Mamma ricomincia a respirare e Nadia smette di sorridere.
Mentre tre nanetti gridano "No! Ancora! Rifacciamolo da capo!", i grandi scendono a testa alta, riconquistando a fatica la perduta dignità.
Mai più!
Io sono un filino scatenata invece sulle giostre. Tranne le tazze rotanti. Si: sono forse una dei dieci essere umani al mondo che riesce a fare le peggio montagne russe ma vomita sulle tazze!
RispondiEliminaSulle giostre mi diverto come una pazza e non ho paura nemmeno io!
EliminaMa da sola! con i bambini mi vengono delle paure improvvise, soprattutto in quella navicella che aveva giusto una sbarra di ferro al posto della porta…
ah, le tazze rotanti! il movimento rotatorio è deleterio! ti delabirintizza il labirinto!!! Le odio anche io! :D
Mai, mai salita sulla ruota... alle fiere, da piccola, uscivo dalle tazzine con lo stomaco pronto ad essere rovesciato. Alla fine, mi sono rassegnata! Guardo col naso all'insù e senza alcuna invidia i coraggiosi dei luna park! :D
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