mercoledì 16 settembre 2015

Vertigini!

"Guarda Brontolo! Guarda com'è piccolino l'altare del Bernini visto da qui! E guarda le persone, sembrano delle formichine!"
"…"
"Brontolo mi hai sentito? Brontolo è bellissimo vero? … Brontolo, ma cosa ci fai lì?"
Lui era attaccato al muro, braccia spalancate per aderire meglio alla parete con la schiena, il capo girato da un lato.
Sudava e imprecava, mentre lei lo guardava a bocca spalancata.
Fra una parolaccia e l'altra, Mamma ha capito che l'allora fidanzato non avrebbe apprezzato le dimensioni formichesche dei visitatori di S.Pietro, visti dalla cima della cupola.

"Vieni Brontolo! Senti che vento tira da qui! Mamma mia ma è fortissimo! Sembra quasi dondolare tutto! Anzi, senti, dondola proprio!"
"…" 
"Quanto sarà alto l'Empire State Building? Brontolo? Ehi! Dove sei finito?"
Niente, lui era nascosto all'interno, aggrappato alle ringhiere dietro pesanti vetrate protettive, e sudava e imprecava e non aveva la minima intenzione di godere di quel vento che tira a 320 m dal suolo.

"Wow Brontolo è fantastico! Non immaginavo fosse una cosa così bella questo cantiere… Oddio piango! Mi viene troppo da piangere, è bellissimo, vero?"
"…"
"Brontolo, sei commosso anche tu? Brontolo! E no, eh! Non puoi pure qui, eddai!"
Attaccato al muro, ansimante e pallido, lui guardava sgomento i lavori della Sagrada Familia e non riusciva ad andare né avanti né indietro. 
Lei pensava esagerasse, e leggermente spazientita ha trovato una soluzione conveniente per entrambi: "Ascolta sono arrivata fin qui e non voglio tornare indietro proprio ora. Vai pure tu giù da solo, caro, ti guardo da qui per controllare che vada tutto bene ok?"
E mentre lui scendeva la scala a chiocciola del torrione incompleto, rasente al muro, lei si affacciava dalle feritoie incompiute e lo salutava incoraggiandolo, e più lei lo salutava più lui la salutava, e più lui la salutava più lei si sporgeva.
Senza immaginare che lui non la salutava affatto, ma tentava invano di farla allontanare dalle finestre, perchè affacciata in quel modo spericolato lo faceva sudare ancora di più.

Quando decidono di visitare il castello di Karlsruhe, dotato di una torre con piccola terrazza panoramica, Mamma non ha esitazioni:
"Tu rimani qui, io salgo con i bambini" comanda lei, avvezza alle sue crisi di vertigini.
"No, come fai con due bambini? Vengo ad aiutarti io!"
"Ho due mani, non ti preoccupare che non succede nulla, li tengo strettissimi e loro non mi lasciano mai. Resta qui per favore, preferisco così!"
Mamma e i piccoli salgono, arrivano in cima alla torre, escono sulla (minuscola!) terrazza e dopo pochi minuti sentono ansimare dietro di loro. E imprecare. 
"Brontolo! Ma cosa ci fai qui?!"
"Sono venuto ad aiutarti. Ora non ti muovere! Non camminare! Non ti girare! No! Bambini non vi muovete! Senti come mi sudano le mani, andiamo dentro subito tutti!"

Quando Mamma è salita sulla ruota panoramica, lui non c'era.
La sera, a letto, gli ha raccontato le sue paure e gli ha mostrato il filmino che ha fatto dalla cima della ruota.
La sera, a letto, un uomo terrorizzato ha iniziato a sudare, e imprecare…

6 commenti:

  1. Non si scherza con certe fobie... Povero!

    Maira

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahha! mi faccio certe risate poverino!
      Però scusa, è lui che continua a venire in cima, non glielo chiedo mica io!

      Elimina
  2. Risposte
    1. Ma ci credi che era tutto sudato per davvero?!? ahahhaah!

      Elimina
  3. Coraggioso lui!!! Io ne soffro da così tanto tempo che quando abitavo al sesto piano, non mettevo un piede sui balconi! :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche lui abitava al sesto piano! sarà colpa di quello allora? :)

      Elimina