martedì 19 giugno 2012

L'onda anomala

Una mattina come tante, Mamma entra in camera della piccola pulce, ancora prigioniero dietro le sbarre del lettino e incapace di scendere a suo piacimento.
Il dolce richiamo del bimbo che si è svegliato la fa sciogliere di amore, nonostante l'ora, e appena entra in camera del piccolo principe della sua vita... un'onda anomala la assale.

Mamma arretra, indietreggia, le manca il respiro.
Prova a tossire ma niente, l'anomala si è infiltrata nei meandri dei polmoni, ha riempito di sé ogni molecola, e nonostante l'apnea la stordisce ancora.
"Amore, hai fatto la cacca?" bisbiglia con un filo di voce e il coraggio che vacilla.
La domanda potrebbe sembrare retorica, ma in realtà è stata posta con il reale scopo di capire se la stanza di Macco è stata teatro di un'invasione aliena, o se l'intestino del bambino è proprio lui l'alieno.

E così, armata di cupa rassegnazione, Mamma inizia i preparativi del cambio pannolino.
Con Macco è una vera avventura, dal momento che non si fa mai svestire né lavare né rivestire senza tirare in ballo almeno quattro minacce e alcuni conto fino a tre.
Passano i minuti e scende il livello di saturazione sanguigna, ma finalmente Macco è seduto sul bidè, con Bappapappapappà in mano.
Mamma appallottola il pannolino sporco. Ecco.
L'unico essere vivente che, dopo aver mangiato ciliegie e muffin alle ciliegie e torta alle ciliegie e gelato di ciliegie, continua nella sua ostinata stitichezza, è seduto qua davanti a lei, calmo e tranquillo, senza capire il perché di tanto stupore materno.
Il pannolino, se tralasciamo una macchiolina delle dimensioni di una lenticchia, è intonso.
Il resto (e per fortuna è ben poco) è tenacemente incollato e incrostato alle soffici chiappe del principino.
Deve essere rimasto lì ore e ore.
Sfrega, sciacqua, gratta, sfrega, sciacqua, rigratta... L'operazione sembra interminabile, ma finalmente anche questo finisce.

L'onda anomala viene evacuata con apertura di tutte le finestre della casa, per creare una piccola bora domestica.
Ma l'odore resta.
Cambio di tutti i vestiti.
Niente.
Cambio di tutte le lenzuola.
Ancora niente.

Mamma si presenta da Brontolo per chiedere aiuto alla cavalleria.
"Ma che hai fatto, te la sei fatta addosso?", chiede lui dal suo giaciglio di lenzuola odorose.
Lei si annusa e capisce.
L'unica soluzione possibile è anche impraticabile: il taglio netto delle dita della mano destra, lavate più e più volte col sapone, ma macchiate di un'onta invisibile che l'accompagnerà in eterno.


10 commenti:

  1. ah ah ah
    io queste le chiamo genericamente "le gioie della maternità". Sono lieta di esserne fuori (ma ho gioie di altro tipo!!)

    Ciao!!
    A.

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  2. Muhahahhahaha
    No, scusa... ma Brontolo mi fa troppo ridere!!!
    TittiBoop

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  3. Ahahah! Per fortuna sono fuori dal tunnel, anzi devo dire che con un figlio assolutamente stitico fino ai 3 anni, le situazioni che descrivi possono essere accadute non più di tre volte in tutto ma l'alieno si manifesta in varie forme :-)))

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  4. Risposte
    1. Nel senso sulle mie dita... o da bere al pupo per il mostro che c'è nel suo intestino? eheheheh!

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  5. Ridete, ridete, voi che pensate di esserne fuori... ma non è mai detta l'ultima parola, eheheh! :)))))

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  6. E vabbe', poi son ricordi.
    Ma le ciliegie non stringono?

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    1. A sto punto a lui probabilmente si... ma al resto della famiglia e in generale fanno tutt'altro effetto!

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  7. haahahhahahahahahahahaaha il taglio delle dita mi ha fatta morire..hahahahahahahhahahah..Vabbè in quanto a puzze oscene anche qui a casa sono messa maluccio.....Panni eliminati da anni "ma le cacche... ma le cacche.... sono belle ancor di più"(con musica di "ma le gambe" anni 40)..

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