mercoledì 25 novembre 2015

La figlia dell'Orco

L'Orco è un bell'uomo tedesco che abita dall'altra parte del pianerottolo dei brambillen.
Anzi, in realtà non è bello.
E no, forse non è nemmeno un uomo.
Dunque l'Orco è un Tedesco che abita di fronte ai brambillen, dalle sembianze umane sotto la folta peluria. Come fa a sapere Mamma della sua peluria è presto detto, visto che il soggetto vive in pantaloncini e ciabatte ogni giorno dell'anno.
E capita a volte che sia sul pianerottolo solo in mutande, tanto per cambiare abbigliamento.
Dunque Mamma conosce ogni piega della ciccia della sua pancia, ogni ciuffo di pelo selvatico che spunta sulla sua schiena, oltre che i suoi glaciali occhi celesti che a volte brillano di (poca) intelligenza sotto i sopracciglioni neri.
Un puzzo malefico di cadaveri ammuffiti esce dalla sua casa, contribuendo alla leggenda.
Dopo mesi di paura da parte di Mamma -che voleva trasferirsi altrove nel timore che potesse introdursi in casa loro e sbranarli nel sonno- Brontolo aveva appurato che il soggetto non era pericoloso: "Se vedi sua moglie, capirai tutto", gli aveva detto l'amministratore tranquillizzandolo. E una volta vista l'Orchessa, i brambillen avevano capito.

La figlia dell'Orco è invece una splendida bambina, discreta e gentile, anche se quando parla Mamma non capisce una parola.
"Parla dialetto, parla velocissima" la consola Brontolo traducendo per lei.
Martedi sera entra in casa brambillen con il pigiama e le ciabatte-tigre di peluche, e si guarda intorno con gli occhioni spaesati. Mamma le offre tutta l'ospitalità di cui è capace, poi ricorda che i bambini crucchi vanno a letto presto: "Vanessa quando sei stanca puoi sdraiarti qui da noi e dormire, finchè non va via il dottore" le dice verso le 21.30.
La bambina sorride e ringrazia, spiegando che non è ancora stanca.

Dopo quasi un'ora Mamma manda Brontolo a chiedere ai vicini se hanno bisogno di aiuto, ma non c'è più nessuno in casa.
"Siamo in ospedale in attesa di fare le lastre", spiega l'Orco per telefono dopo svariate chiamate senza risposta.
E così Vanessa inizia ad accusare stanchezza.
"Io andrei a dormire allora. Posso andare a casa mia a prendere la cartella?" chiede senza che Mamma ne capisca mezza.
Torna dopo poco con tutti i vestiti per l'indomani, la cartella e le scarpe.
"Posso dormire qui?" Mamma annuisce sorridendo e le prepara il letto.
"Domani devo svegliarmi alle 6" conclude allegra la bambina, "entro alla seconda ora!" Mamma smette di sorridere.

Il bello dei Tedeschi è che quando hanno bisogno di aiuto te lo chiedono, non si fanno troppi problemi.

Sono gli orari in cui suona la loro dannatissima sveglia, che andrebbero costituzionalmente rivisti...

3 commenti:

  1. Era quello che stavo pensando. Sveglia alle 6 per entrare alla seconda ora??
    E a che ora comincia la scuola, se posso chiedere????

    RispondiElimina
  2. E Ciuchino! E Ciuchino! Dov'è Ciuchino! ;)

    RispondiElimina