giovedì 18 aprile 2013

Scorcio milanese

Il marciapiede non risuona perchè Mamma indossa scarpe di gomma e cammina rapida.
Ha consegnato l'auto al pachistano per il cambio delle gomme stagionali, e deve perdere una mezz'ora prima di tornare a prenderla. Così approfitta per sbrigare delle commissioni e va a consegnare una busta per Brontolo.
Cammina piccina fra palazzi altissimi, e nemmeno li nota. Schiva motorini parcheggiati sui grandi marciapiedi e ogni tanto scende per proseguire in strada, visto che è usanza parcheggiare l'auto sul marciapiede, da queste parti.
Quando la chiamano per ritirare la macchina torna veloce sui suoi passi, e nota un'enorme magnolia giapponese fiorita in un improbabile cortile, rubando spazio al cemento.
Milano è ricchissima di magnolie giapponesi, alberi discreti e invisibili durante tutto l'anno eccetto che in queste settimane, che risplendono di una elegantissima magnificenza.
Questa vista le apre gli occhi, e inizia a vedere.

Si trova a Milano, la metropoli, la tentacolare Milano!
Alla sua destra le alte ciminiere delle Ferrovie dello Stato sbuffano fumo bianco nel grigiore tipico del cielo.
Costeggia muri scrostati che nascondono cortili stipati di spazzatura condominiale, soffocati da palazzi alti, altissimi, di nove, dieci piani.
Ha vissuto anche lei lì un tempo, quando c'era ancora l'anziana affittacamere con il suo gatto impertinente, quando si vestiva colorata per andare a bere la Milano che l'aspettava ai Navigli.

Una curva la conduce in una famosissima strada, che le fa immaginare  una periferia ricoperta di erba, una "casa in mezzo al verde" e ragazzini in pantaloncini e calzettoni che giocano a pallone. Non è da tutti passeggiare sulla via Gluck e sentire fischiare un treno che entra in stazione!
Poi sale in auto e costeggia la ferrovia sopraelevata.
Forse non tutti sanno che sotto i binari della Stazione si apre un mondo precluso ai più.
Tre tunnel aperti al traffico vi si infilano sotto, bui e dall'odore pestilenziale di gas, e sotto ognuno di questi si distinguono a malapena degli enormi portali di ferro a scorrimento, in genere chiusi.
Vederli aperti le crea ogni volta un senso di mistero e disagio assieme: sono corridoi infiniti e fiocamente illuminati, disseminati di pacchi qua e là, che potrebbero tranquillamente essere l'ambientazione di un videogioco infestato di zombie.

La macchina li supera e punta in direzione opposta, si perde nella Milano fatta di scatoloni di cemento, quella imponente e vertiginosa che ti fa sentire minuscolo, quella dove un filo d'erba spuntato accanto ad un tombino ti fa sorridere per il miracolo della vita, quella dove alcuni cartelli ormai sbiaditi e grossi scarabocchi sui muri ricordano un giovane ucciso ingiustamente.
Quella dove le macchine sono parcheggiate in mezzo alla strada e nessuno dice nulla, ma se sei costretta a scendere in strada con un passeggino ti suonano irritati o ti sfiorano incuranti. Quella dove passa un vecchio tram cigolante e i bambini lo accolgono battendo le mani. Quella dove il cartello rosso con una M bianca indica un mondo sotterraneo e un dedalo di metropolitane dall'odore di plastica bruciata.

Mamma vede tutto questo.
Vede una camionetta della Polizia Penitenziaria e si chiede quale grosso malavitoso ci sia a bordo. Passa un'auto blu con i vetri oscurati e sa che dentro potrebbe esserci qualcuno che conosce dai TG. Vede  manifesti di concerti importantissimi che hanno come unica tappa Milano.
Mamma vive in una città importante, impegnativa, iperstimolante.

Ma si rende conto che per carattere non può essere altro che un'estranea in questa città frenetica, una critica spettatrice che le passa attraverso senza godere di quello che offre, una mamma quasi sempre sola che si barcamena fra un parco e l'altro, così tanto brulicanti di gente da non poter perdere di vista i figli neanche per guardare l'ora.

E' una città speciale.
Ma le mancherà?



Mamma si specchia in un noto quadro

Metrò lilla in corsa

Una mostra inaspettata con i suoi allegri colori

Pranzo con imperdibile panzerotto

20 commenti:

  1. chi lo sa? ti auguro non troppo..dai!

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  2. Secondo me no. Verrai talmente risucchiata nel vortice entusiasmante della nuova vita che a Milano non ci penserai più. Anche perché i tuoi Amori sono lì con te...

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    1. Forse mi mancherà un pochino quando devo fare compere... in quello Milano è imbattibile!!!

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  3. Sapendo e leggendo quanto Milano non incarni esattamente il tuo modello di città, trovo questo post una vera, sorprendente dichiarazione d'amore.
    Hai colto l'essenza e la contraddizione di Milano:
    é una città bellissima, che però nasconde la sua bellezza,
    è una città brulicante di cose e di idee, ma le tira fuori borbottando,
    è sporca e spesso trascurata, ma aspira all'ordine e alla natura,
    é una città che non ti fa l'occhietto, ma ti dà una pacca sulla spalla (tirati su, dai!)
    nulla si fossilizza qui, tutto evolve e cambia, così come cambia le persone che la abitano.
    Cosa ti posso dire? Ti mancherà? Non so, ma so che porterai con te la sua schiettezza, che già ti appartiene. :D

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    1. :) Grazie per la schiettezza, lo trovo un bellissimo complimento!
      Un bacione!

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  4. Oh ma esiste davvero la Via Gluck allora!
    Secondo me se e quanto ti manchera' dipendera' anche dal tipo di citta' dove ti traasferirai.
    Pero' in tutto questo grigio, la Rachele colorata che beve lungo i Navigli mi piace assai :-)

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  5. Ti mancherà , ti mancherà...ma ti mancherà sopratutto quando ci tornerai. Mentre sei lì non ci penserai, troppe cose da fare...e poi se anche qualche volta ti mancherai farei un bel sospirone : ahhhhhhhhh..e poi di nuovo di corsa verso le nuove avventure. Te lo dice un innamorata cronica di Milano....Oggi ho scritto un post sulla vita da expat. Sullo stile di vita che si acquisisce. Bè tu rimani in un contesto più familiare al precedente, ma alla fine vedrai che anche a te succederà quello che è successo a tutte noi...cresceremo e quello diventerà il tuo posto. Anzi no il tuo posto, il tuo indirizzo è la tua famiglia. Ma questo già lo sai , visto la tua scelta.

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    1. Hai ragione, la nostalgia che ho di casa dei miei si acutizza quando ci torno, poi dopo 2 gg dal rientro a Milano mi adatto di nuovo e mi dimentico!
      Però, onestamente, come hai fatto ad innamorarti di Milano proprio non lo so! ;)

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    2. perchè ci ho passato gli anni più belli, gli anni della università. Li mi sono diventata quella che sono. E mi sono costruita una cerchia di persone fantastiche...
      ecco l'arcano....

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  6. Cara Rachele, la tua è proprio la malinconia tipica di chi se ne sta per andare. non credo che Milano ti mancherà perchè è una città a cui non ci si riesce proprio ad affezionare (almeno così è stato per me) troppo grigia, troppo trafficata, troppo di fretta. Fatta di tante solitudini, di rapporti mordi e fuggi, di lavoro ma ormai neanche più di quello. dove andrai si possono ancora fare progetti per il futuro e solo per questo io mi sentirei immensamente felice!

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    1. Forse quando sai che devi andar via ti rilassi e vedi gli aspetti più poetici del posto in cui vivi! affezionarmi a milano direi proprio che non è successo nemmeno a me!

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  7. Non credo ti mancherà.....anche i dubbi amici dai figli asinelli non sono riusciti a far breccia nel tuo cuore! Ti auguriamo comunque buona vita anche lontano da qui. Un bacio

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    1. Ciao! Sai che non ho proprio capito chi sei e a chi ti riferisci? ... scusa!

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  8. E' toccante questo tuo ritratto di milano, tuttavia sono convinta che il gioco valga la candela, vai avanti senza esitazioni, lo shopping lo farai quando ci tornerai in vacanza e lo farai con quel pizzico di nodtalgia che inevitabilmente sentirai, e' il rovescio della medaglia di chi come la sottoscritta, vive ormai da piu' di 3 lustri all'estero.

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    1. No, credo che non proverò mai nostalgia di Milano come città... ma vedremo!

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  9. Si ti mancherà come e' giusto e naturale che sia, ma ad una partenza corrisponde sempre un arrivo e su questo, tu così forte, punterai!!!

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