venerdì 30 marzo 2012

Evviva la nanna

Da quando è in vigore l'ora legale, da pochi giorni in verità, i bambini hanno assunto un "sonno differenziale".
Nel senso che quando si tratta di andare a letto sentono ancora la vecchia ora solare, e sono svegli come grilli, ma all'ora del risveglio si sono adattati perfettamente al nuovo orario, e sono in piedi e lamentosi già alle 7 spaccate.
Certo che sono lamentosi, perché nonostante la stanchezza che continuano ad accumulare, non demordono: non si dorme prima delle 22 (perché è come se fossero ancora le 21), ma ci si sveglia alle 7 in punto perché... perché sono già le 7, e mica vorremo dare ai vecchi la soddisfazione di alzarsi un po' più tardi, una tantum?

Non c'è giorno speciale né festa comandata, non c'è santo né scuse: se non sono le 7 è perché hanno deciso di anticipare il romantico coro dei pianti mattutini.
E nel frattempo, in quel magico periodo che va dalle 22 alle 7, si impegnano a turno per trovare sempre un nuovo modo per far alzare la loro acciaccata Mamma.
Sogni brutti, acqua rovesciata, pipì addosso, cacca che scappa ma non vuole uscire, troppo buio, troppa luce... e Mamma gira fra una stanza e l'altra come uno zombie, a volte si addormenta in letti che non sono il suo e si sveglia al pianto successivo senza sapere dove sia finita.

E Brontolo?
Quelle rare volte che lo hanno visto comparire alla loro porta, i vigliacchi si sono fatti prendere da convulsioni e crisi isteriche al suono vibrante di "vojo la mammaaaaa", per cui l'uomo di casa ha la scusa più comoda per continuare a ronfare beato.

Salvo poi dire, la mattina dopo: "Ti ho sentito sai che ti sei alzata? Perché ti sei alzata, vero? Bè, questo non mi ha fatto chiudere occhio... ci pensi tu a prepararli? Sono così stanco!"
Povero Brontolo mio...




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