lunedì 12 marzo 2012

Se questo è amore

Siamo dai nonni per tre giorni, e i piccoli sono entusiasti e scatenati.
Hanno lasciato qui giochi che non ricordavano più, e nel ritrovarli hanno dovuto giocare equamente con tutto, meticolosamente, senza dimenticare nemmeno un soldatino di plastica.
Credo siano convinti che sia un vero e proprio dovere, il loro.

Dede è impegnatissimo a mettere in piedi tutti gli animaletti nell'arca di Noè. Poi pretende di trascinarla per la casa con il cavallo a rotelle, ma non ha fatto i conti con il prevedibile fato avverso: Macco aspetta che il fratello abbia messo tutti gli animali a posto, e poi si diverte da morire a dare un calcio all'arca e mandare letteralmente all'aria il suo lavoro certosino.
Urla e pianti da parte di entrambi (Macco è davvero un teatrante: piange pure lui!).
Intervengo? Provo a temporeggiare, ma vedere lo sfottò continuo del pestifero piccolo e la disperazione dell'ingenuotto grande non mi lascia scelta.
"Macco smettila di fare dispetti a Dede, non va bene comportarsi così con gli altri bimbi"
Schiaffo.
Lui a me, ovviamente.

"Cosa stai facendo? dai le botte alla mamma? lo sai che non si fa e bla bla bla..." sorvoliamo sulla lezione di vita al piccolo, e torniamo al terzo ceffone che prova a darmi.
"Se lo fai ancora la mamma si arrabbia e ti mette a pensare a come ti stai comportando" (adesso non va più di moda dire punizione ai piccoli. Si deve metterli in disparte a pensare)
Il furbetto non fa aspettare la sua reazione, e a questa ennesima provocazione concludo categorica: "Adesso rimani qui da solo a pensare a quello che hai fatto"

"SIIIIIIIIIII !" sento gridare alle mie spalle.
"Noi andiamo di là", dico a Dede trattenendo una risata.
"E' in punizione?" chiede lui, che giustamente non ne sa nulla di mode educative.
"Si amore, è in punizione"
E saltellando: "Arrivo subito mammina!"

Se non è amore fraterno questo....

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