giovedì 26 settembre 2013

Lo zoo

Dede saltella dalla felicità: ogni volta che vanno allo zoo per lui è una festa, e Mamma sta approfittando di questi tre giorni di sole tenendoli fuori più che può.
"Guarda mamma, che uccello è quello?" dice lui indicando qualcosa che potrebbe essere una civetta o un gufo, perchè Mamma non ha mai capito la differenza.
In compenso però ha notato che il bestione sta banchettando lautamente. Decine di topolini bianchi e pulcini paffuti sono invitati al pasto, ma per loro sfortuna siedono dalla parte sbagliata del "tavolo".
"Ma non è giusto mamma!" piagnucola lui quando nota le piccole vittime.
"Tesoro, se si vogliono tenere degli animali in gabbia bisogna nutrirli. E per nutrirli devi dar loro il cibo adatto" spiega lei trattenendo a stento la voglia di spennare il bestione pennuto.

"Eccoli mamma, gli elefanti! Oggi stanno mangiando tutti" si rallegrano i bambini osservando gli enormi pachidermi che mangiano piramidi di fieno con molto appetito.
Ce n'è uno che di solito non riesce a mangiare, perso dietro tic che lo portano ad arrotolare la proboscide svariate decine di volte nel mucchio di fieno prima di riuscire ad infilarsi in bocca il cibo.
"Ma non è giusto mamma!" si lamenta ancora Dede. "Perchè è così nervoso poverino? Ma ecco gli ippopotami! Perchè uno sta con gli occhi chiusi? E l'orso? Perchè fa sempre avanti e indietro? E quel maribù? perchè non vola mamma?"
"Credo che qui non ci sia abbastanza spazio per prendere la rincorsa, sai? Questi uccelli non voleranno mai via di qui"
"Come i cigni neri, vero mamma?"
"Proprio come loro"

"Mamma. Ma allora perchè li fanno gli zoo?"
Dede non saltella più.

Mamma non ha ancora deciso se, in caso di referendum per l'abolizione degli zoo, voterebbe a favore o meno. Perchè gli zoo non dovrebbero esserci. Ma è anche vero che se non ci fossero non avrebbe mai potuto imparare tanto. Perchè quando mai ti capita di vedere un barbagianni che si spilucca un pulcino? O come potresti imparare a riconoscere ogni animale dall'odore, anche ad occhi chiusi? Si vive benone anche senza, ma questi zoo sono davvero belli.
E poi... e poi arriva quella sensazione di sgomento, ogni volta che il leopardo ti guarda fisso negli occhi con tutta la sua angoscia, lo vedi respirare ad una spanna da te e capisci che è un essere che vive e che pensa, e ti porta a dire ma non è giusto mamma. 
Una tristezza sorda e soffocante ti scivola giù sul cuore, e capisci che davvero no, non è giusto.


P.S.
Mamma assicura che gli animali dello zoo di Karlsruhe sono tenuti benissimo e curati da gente che li adora, in condizioni più che dignitose e ciascuno in una gabbia in cui è stato ricostruito l'habitat ideale.

P.P.S
Nessun animale è stato maltrattato per scrivere questo post.

8 commenti:

  1. Hai ragione, ci penso sempre anch'io ogni volta che vado allo zoo. Ed io non sono assolutamente animalista, anzi, gli animali non mi piacciono un granché. Però vederli così, rinchiusi, per quanto in ambienti belli, ampi, protetti...boh, mi fa un po' riflettere.
    Pensa che anni fa allo zoo di Tallin abbiamo visto un orso bianco...mi ha fatto una pena che non ti dico!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E almeno a Tallin fa freddo! l'orso bianco c'è anche qui, e non ti dico con 34 gradi quanto si sarà divertito questa estate :(

      Elimina
  2. e si fa riflettere ... per quanto accuditi con amore son sempre in gabbia ...e senza colpa per di piu'.... :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando vediamo una voliera noi diciamo sempre "il cielo ingabbia no, tenere non si può"! (dal libro Il carnevale degli animali)

      Elimina
  3. Ho ceduto all’acquario (pentendomi), ma lo zoo, mi spiace, no. Non ci si va. Non perché la mamma è animalista, vegetariana e bla bla. Non ci si va, perché io credo che esistano limiti. Limiti all’idea che noi siamo Gli Esseri Supremi e possiamo sempre e comunque decidere delle vite degli altri esseri viventi.
    In natura il gufo (o il barbagianni o la civetta) si mangiano topi e pulcini, ma le leggi di Madre Natura permettono a questi ultimi di avere una chance. In gabbia no. Gufo vince, pulcino soccombe. Sempre e comunque. Quale insegnamento sulla natura dei gufi se ne può trarre? Uno sbagliato: perché in natura, a volte il gufo torna a zampe vuote e il pulcino impara la sua lezione di sopravvivenza. Quale concetto di pulcino ci si porta a casa? Uno sbagliato: se gufo può essere preso e messo in gabbia, allora gufo = inferiore a uomo e se pulcino viene messo in gabbia per cibare gufo, allora pulcino = inferiore a gufo. Ma in natura non funziona così.
    Il tuo bambino è più saggio di tanti grandi. Più saggio di tutti quelli che guardando il gufo in gabbia misurano solo la sofferenza del gufo, senza pensare alla paura del pulcino che muore, senza chance.
    Un abbraccio,
    Monica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, ma in realtà non ho specificato che pulcini e topini erano morti. Credo che quegli animali ormai non sarebbero nemmeno più in grado di cacciare da soli.
      Fossi sola in uno zoo (come in un circo) non andrei mai e poi mai. Ma la gioia che provano i bambini di fronte agli animali in carne ed ossa, senza rendersi conto della sofferenza che c'è dietro, è il motivo per cui ce li porto ancora!

      Elimina
    2. Dalle loro parole citate nel post, mi sembrava di avere capito che anche i tuoi bambini avessero notato la sofferenza degli animali.
      Il mio bambino ha la fortuna di vedere gufi, ricci e topolini nel giardino di casa, come natura li ha fatti. Per i leopardi e gli elefanti gli ho spiegato che, finché vivremo qui, dovrà accontentarsi di Discovery Channel; il Cirque du Soleil lo fa restare a bocca spalancata e occhi traboccanti di meraviglia più di quanto non riuscirebbero a fare le miserie di un elefante/leone/cavallo/barboncino in un circo.
      Io ho fatto le mie riflessioni e ho tratto le mie conclusioni, dopo avere assistito a vari spettacoli circensi con animali e visite a zoo.
      Sulla visione di animali in condizione di sofferenza, ciascuno ha un suo punto di vista e arriva alla consapevolezza di ciò che è bello e ciò che è brutto al suo passo.
      (Poiché non faccio delle mie idee armi da guerra, spero davvero che il tono pacato delle parole che, nei miei commenti, hanno espresso il mio pensiero, sia evidente. Lungi da me l’idea di polemizzare su questo argomento, pertanto, mi scuso se ho inavvertitamente urtato la sensibilità di qualunque lettore).
      Un abbraccio,
      Monica

      Elimina
    3. Monica da come scrivi si capisce che è un argomento che ti sta molto a cuore, non che vuoi fare polemica! tranquilla! :)
      siete fortunati a vivere con intorno questi animali! a milano al massimo incontri le zanzare tigre, eheh!
      Quello che ho capito io da tutta questa faccenda è che quando hai i figli devi scendere a compromessi più di quanto vorresti mai fare, ma spero che l'aver notato la frustrazione degli animali in gabbia li renda un giorno uomini sensibili e attenti, e quando sarà il loro turno avranno in mano gli strumenti per evitare sofferenze a persone e animali...

      Elimina