martedì 20 marzo 2012

Mai sottovalutare la SS

Mamma si è pienamente ripresa da una rapida toccata e fuga dal terribile virus gastrointestinale.
Dopo una notte di svomitazzate di Macco, sabato è stato il turno di Mamma e la notte seguente quello del maritone brontolone.
Tre notti in bianco tutte a vegliare degenti sciolti sul water o inginocchiati davanti l'hanno conciata così male che abbiamo chiesto aiuto alla cavalleria.
Ebbene si, è arrivata la Signora Suocera.

Ha giocato allegramente con i bambini mentre Mamma e Marito agonizzavano boccheggianti, e ogni tanto faceva capolino nella stanza bussando.

Dopo sei-sette bussatine per i motivi più vari, Mamma abbandona l'idea di dormire e striscia in cucina a preparare del nauseabondo cibo per i piccoli affamati.
La Signora Suocera la segue, osserva, commenta, domanda, e infine en passant, come se niente fosse, annuncia: "A proposito, guarda che ho finito la colomba. Io e Dede, l'abbiamo mangiata tutta".
Sassata fra capo e collo.
La mia colomba della passione-mai più senza?
Mamma è sgomenta e non sa se correre in bagno per lo shock ricevuto o per i residui dell'orrido virus.

E' vero che sarebbe potuta svenire solo al pensiero di mangiarne un boccone, ma prima o poi, rimettendosi, ne avrebbe sentito l'esigenza incalzante, e l'idea di non averne più ha gettato Mamma in un cupo sconforto da cui è uscita soltanto ora che ne ha aperto una nuova. Ma questa è un'altra storia.

La S.S. torna in cucina con un sorrisetto indecifrabile.
Mamma non ha grossi timori: dopo la perdita della colomba nulla può essere così grave, pensa.
Ma si sbaglia, di grosso, e se ne pentirà amaramente.
"Vedo che hai delle cialde di Montecatini. Senti... ma dove le hai prese?"
Gelo fra capo e collo, proprio lì dove era arrivata la mazzata della colomba poco prima.
"Quelle? Ah si (fingendo noncuranza)... regalo di un'amica che sa che le adoro..."
"Anche a me piacciono tanto, quando andavo in Toscana le compravamo sempre, uhm come sono buone me le ricordo ancora con tutte quelle mandorline!" trilla piena di entusiasmo la S.S.
Mamma è una perfida egoista golosa, e (non senza profonda vergogna) tace.
Ci prova ad offrirgliene una, ma la frase le muore in bocca, e non insiste a provare oltre.
La S.S. torna dai bimbi, Mamma sospira per il sollievo.
E' stato facile, anche se si sente un verme.

Ore 14, due giorni dopo gli eventi narrati.
Mamma sta finalmente bene, va ad aprire la scatola delle agognate cialde.
Scarta e... ha un moto di mancamento.
La prima cialda della confezione mostra una vistosa menomazione nella sua elegante forma circolare, un buco, una voragine, una mutilazione profonda e inspiegabile. Cerca affannata fra le briciole del pacco ma si rende ben presto conto che è impossibile ricreare la perdita con le poche briciole presenti.
Si siede, sconfitta.

Gliel'ha proprio fatta sotto il naso.
Mai sottovalutare la Signora Suocera.
Mai.

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